Birmingham (Gran Bretagna) – Sembrano finalmente dissolversi le nebbie che avevano fino ad oggi avvolto il clamoroso e improvviso divorzio fra Sendo e Microsoft . La piccola società inglese, che nell’ultimo anno e mezzo ha collaborato con il big di Redmond allo sviluppo di una piattaforma hardware e software per una nuova generazione di telefoni cellulari, gli smart phone, ha infatti citato in giudizio la propria partner imputandola di tredici capi d’accusa, fra cui frode, concorrenza sleale, violazione del contratto e cospirazione.
La causa, presentata lo scorso venerdì presso la corte federale di Texarkana, in Texas, dovrà far luce su quello che Sendo chiama “il piano segreto di Microsoft”: secondo i documenti presentati all’esame del tribunale, Microsoft avrebbe architettato un piano per portare al collasso la piccola società inglese e “depredarla di informazioni proprietarie, esperienza tecnica, conoscenze di mercato e clienti”.
Attraverso il “sistematico” ritardo nel rilascio di Stinger – nome in codice della piattaforma Windows Powered Smartphone 2002 – e il mancato finanziamento di 12 milioni di dollari previsto dall’accordo stipulato fra le due società nel 1999, Sendo afferma che Microsoft avrebbe cercato di spingerla sull’orlo della bancarotta per ottenere le sue proprietà intellettuali senza riconoscerle alcuna royalty. A tal proposito bisogna ricordare che il big di Redmond detiene una piccola quota di proprietà (inferiore al 5%) di Sendo.
La partnership si è definitivamente incrinata quando Microsoft ha stretto un rapporto di collaborazione con un altro produttore, High Tech Computer di Taiwan, per la costruzione di uno smart phone basato sul sistema operativo SmartPhone 2002 e oggi commercializzato dall’operatore inglese di telefonia mobile Orange. Sendo afferma che questo prodotto, che si poneva in diretta concorrenza con il suo smart phone Z100 , viola le sue proprietà intellettuali e dimostra come Microsoft abbia “usato le conoscenze e l’esperienza di Sendo a suo beneficio per guadagnare un’entrata diretta sul fiorente mercato dei telefoni mobili di prossima generazione”.
Nella citazione, Microsoft viene anche accusata di aver sfruttato le relazioni commerciali che Sendo aveva intessuto con diversi operatori di telefonia mobile, come Orange, per allacciare rapporti d’affari a suo esclusivo beneficio.
Sendo chiede ora al tribunale l’arresto della commercializzazione dello smart phone di Orange e un indennizzo, da parte di Microsoft, di una cifra stimata nell’ordine delle centinaia di milioni di dollari. La prima udienza dovrebbe avere luogo fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Al momento in cui si scrive Microsoft non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito all’annuncio.
Nel frattempo Sendo sta accelerando i tempi di sviluppo di un nuovo smart phone che, come si è detto, adotterà la piattaforma di Nokia basata sul sistema operativo Symbian OS: quest’ultimo si trova già alla base degli smart phone di colossi del settore come Motorola, Siemens AG, Samsung e Sony Ericsson.