Affondati i bucanieri delle aste online

Affondati i bucanieri delle aste online

La Polizia Postale ha individuato cento persone che smerciavano CD contraffatti attraverso siti d'aste italiani. E ora le indagini proseguono, per colpire chi quei CD li ha comprati. 120mila i CD già sequestrati. Ecco i dettagli
La Polizia Postale ha individuato cento persone che smerciavano CD contraffatti attraverso siti d'aste italiani. E ora le indagini proseguono, per colpire chi quei CD li ha comprati. 120mila i CD già sequestrati. Ecco i dettagli


Roma – Che alcuni servizi di aste online consentano ai pirati di software e musica di “spacciare” i propri prodotti è cosa nota e sono molte le misure che certi siti hanno predisposto per cercare di limitare il fenomeno. Ma da quanto è emerso in una lunga indagine conclusasi durante le feste appare chiaro che quello strumento di vendita di materiale illegale rimane tra i preferiti dai pirati, almeno da quelli italiani.

Nella ricostruzione fornita alla stampa dalla Federazione contro la pirateria musicale si parla di una indagine condotta dalla Polizia Postale di Udine che, nei mesi scorsi, aveva individuato un giro di siti pornopedofili. Nel corso di quella indagine sarebbero emerse tracce di uno “smistamento” di CD illegali attraverso siti d’aste.

Le operazioni di controllo e indagine sulla pirateria, in codice “Smadler”, hanno portato al sequestro in diverse aree del territorio nazionale di 124 tra computer e masterizzatori, di oltre 120mila CD e DVD e alla denuncia di 100 persone, accusate di aver venduto e di detenere materiale duplicato illecitamente.

La maggior parte degli indagati si era attrezzato con un laboratorio in casa. Un giovane di Latina, ad esempio, è stato sorpreso con 24 masterizzatori in linea e un “magazzino” con 4mila CD pronti per la consegna. “Per acquistarli – ha spiegato la Polizia Postale – bastava rispondere a uno dei suoi annunci on-line e inviare l’ordinativo”.

L’operazione ha coinvolto quasi tutte le regioni d’Italia. E non è finita.

“Adesso – hanno infatti spiegato gli inquirenti – andremo ad individuare gli acquirenti. Ci saranno conseguenze anche per loro, in quanto la legge prevede una sanzione amministrativa di 300 euro per chi detiene materiale masterizzato senza l’autorizzazione del produttore”.

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Pubblicato il
7 gen 2003
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