Roma – A poche ore dall’annuncio già ne stanno parlando i giornali di mezzo mondo. Sì, perché solleva decisamente molta polvere l’annuncio dell’istituto scolastico cattolico inglese Venerable Bede secondo cui nella mensa e nella biblioteca della scuola si sta ultimando l’installazione di scanner per la retina, quella degli alunni.
A convincersi dell’utilità di questo sistema di riconoscimento biometrico è stato il preside della scuola, Ed Yates, che ha spiegato come il prossimo settembre, quando la scuola aprirà la porta ai suoi 900 studenti, il tutto sarà attivo.
La ragione ufficiale degli scanner, stando all’annuncio, è la necessità di impedire che certi alunni siano presi in giro dagli altri. Accade infatti che agli studenti più poveri la scuola regali ogni giorno il pranzo mentre gli altri devono pagarlo. Con lo scanner, sostiene il preside, si elimina il “cash” dalla mensa e si impedisce che gli alunni con meno soldi siano per questo stigmatizzati dai propri coetanei.
L’installazione dello scanner anche nella biblioteca offrirebbe invece una serie di comodità nella gestione dei prestiti dei libri, che saranno così automatizzati: basterà una scansione all’atto del prelievo e un’altra al rientro dei libri per tenere traccia dei titoli prestati.
Il preside ha voluto anche sottolineare che lo scanner utilizza luce a bassa intensità in nessun modo pericolosa per gli occhi degli studenti e soprattutto che la sua scuola “è la prima nel paese ad utilizzare questo sistema”. “Ma – ha concluso Yates – questa non è una scuola James Bond per spie.. Questa non è fantascienza. Questa è tecnologia reale”.