Washington (USA) – Arriva senza sorprese ma con raffiche di polemiche la sentenza con cui la Corte Suprema ha deciso che è costituzionale l’estensione della validità del copyright per ulteriori 20 anni, come deciso dal Congresso americano nel 1998.
Con una maggioranza di 7 contro 2, i massimi giudici statunitensi hanno stabilito che i diritti d’autore varranno per 70 anni dalla morte dell’autore e i diritti in possesso delle corporation varranno per 95 anni.
La decisione colpisce duramente il mondo dei nuovi media che contava proprio sulla possibilità di sfruttare Mickey Mouse e altre vecchie ma stranote creazioni per lanciare un nuovo mercato fatto di ebook, internet e multimedia.
A cantare vittoria sono invece, naturalmente, le grandi corporation, Disney in testa, che hanno combattuto strenuamente per difendere la legge approvata dal Congresso e messa in discussione dai gruppi di difesa dei diritti civili e da una parte della net industry.
Se quella legge non fosse stata varata, oggi sarebbero di pubblico dominio alcune centinaia di migliaia tra canzoni, film e libri, tutto materiale che avrebbe potuto finalmente circolare liberamente. Ora toccherà aspettare ma, a questo punto, nulla vieta al Congresso in un successivo momento di estendere ulteriormente il copyright.