Lexmark: moriremo sotto la carta

Lexmark: moriremo sotto la carta

Uno studio del produttore di stampanti indaga sull'aumento dell'uso della carta nell'era tecnologica. L'hi-tech rema contro l'obiettivo di uffici senza faldoni, fogli e biglietti. Non c'è via di fuga: cospira persino la memoria
Uno studio del produttore di stampanti indaga sull'aumento dell'uso della carta nell'era tecnologica. L'hi-tech rema contro l'obiettivo di uffici senza faldoni, fogli e biglietti. Non c'è via di fuga: cospira persino la memoria


Roma – Può non essere una sorpresa per molti ma pare proprio che il mondo occidentale iper-tecnologico sia ben lontano dal poter fare a meno della carta. Parola di Lexmark, vale a dire di uno dei maggiori produttori di stampanti, uno che sul business della carta ci ha costruito un impero.

Secondo In Paper We Trust , questo il singolare nome del rapporto affidato dall’azienda ad osservatori europei universitari di Parigi e Londra, le nuove tecnologie assieme ad una serie di componenti psicologiche e tradizioni pratiche concorrerebbero ad ostacolare l’obiettivo di un “ufficio senza carta”.

Secondo gli studiosi incaricati da Lexmark , che hanno notato come la carta negli uffici non abbia mai smesso di crescere nel corso della rivoluzione informatica, l’utilizzo di strumenti elettronici alimenta il consumo di carta da parte dei lavoratori, tendenza che viene prevista ulteriormente in crescita sia nel breve che medio periodo.

Ma ecco il dettaglio sugli “amici della carta” o, meglio, sui “complici”:

1. Pratiche lavorative
Molte aziende affermano di volersi attivare verso l’ufficio senza carta, ma sono ostacolate da pratiche radicate, legislazioni governative e leggi internazionali.
– Clausole legali che obbligano le aziende a conservare copie stampate di tutti i documenti per molti anni.
– Evitare gli errori: in paesi come Spagna, Italia e Francia si tende ad utilizzare più carta, perché è richiesto che tutte le transazioni di business siano svolte in modo dettagliato per evitare errori.
– Esiste, inoltre, una certa resistenza al cambiamento da parte del senior management.

2. Psicologia umana
Gli uomini hanno una naturale predisposizione per la carta rispetto ad altri media meno tangibili come, ad esempio, i documenti elettronici:
– Percezione tattile: l’importanza del tatto nella comprensione del mondo, le persone si sentono meno a proprio agio con i documenti elettronici perchè non li possono toccare.
– Permanenza degli oggetti: un documento cartaceo sembra più duraturo di un file elettronico. I media elettronici possono dare l’inesatta percezione del rischio di perdita dei dati.
– Sviluppo umano e memoria: a scuola le comunicazioni ufficiali sono tipicamente trasmesse in forma di lettera e da sempre è maggiore il nostro rispetto verso la comunicazione su carta. La memoria gioca, inoltre, un ruolo importante in quanto tutti hanno provato la perdita di informazioni elettroniche senza più ritrovarle; invece, se si perde un documento cartaceo, si suppone che questo esista ancora da qualche parte.

3. Tecnologia
Nessun mezzo sostitutivo assicura la permanenza, l’assenza di consumi di energia, i bassi costi e il facile reperimento della carta.
– Compatibilità: la carta esiste da migliaia di anni ed è la tecnologia dominante nel suo settore. Qualsiasi sostituto dovrà mantenere la compatibilità con quest’ultima.
– Educazione: tutti sanno come usare la carta, mentre solo una minoranza sa come utilizzare strumenti elettronici.
– In più, molte nuove tecnologie aumentano l’utilizzo della carta negli ambienti lavorativi, per esempio la quantità di carta utilizzata cresce del 40% nel momento in cui viene introdotta la posta elettronica in un ufficio in quanto le persone stampano le email per leggerle.

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Pubblicato il
29 gen 2003
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