Roma – Sono rimasti delusi tutti coloro che speravano che l’ultima sfida scacchistica della macchina contro l’uomo potesse aprire squarci di ottimismo nel futuro rapporto tra uomo e tecnologia. La battaglia cominciata un paio di settimane fa tra il software Deep Junior e l’ex campione del mondo di scacchi Garry Kasparov si è infatti conclusa con un pareggio assoluto: 3 a 3.
Nell’ultima partita Kasparov, che si batteva con i neri, dopo 28 mosse ha chiesto e ottenuto dal suo avversario la patta perché – per ammissione dello stesso Kasparov – “non volevo perdere: meglio una patta che rischiare di subire una sconfitta tanto pesante”. Sul match ora concluso , infatti, si è posta l’attenzione di mezzo mondo, buona parte del quale ha inutilmente tifato per il campione umano.
“Oggi – ha spiegato Kasparov al termine della partita – il risultato avrebbe determinato il match… Per un giocatore umano si tratta di un peso psicologico terribile perché, pur avendo alcune chance di vittoria, l’errore è sempre in agguato. Se lo commetti contro un avversario umano hai sempre la speranza che l’errore ti venga restituito”. Contro Deep Junior, invece…
A sostegno di Kasparov, che sei anni fa dovette rassegnarsi alla sconfitta contro Deep Blu di IBM, va detto che il software Deep Junior è considerato oggi il più forte software di settore, senz’altro più forte di quella macchina contro la quale il grande scacchista dovette un tempo chinare il capo.
A Kasparov e al team di sviluppo di Deep Junior sono stati consegnati gli assegni da 250mila dollari previsti per la partecipazione alla sfida.