Monaco – Partendo dagli studi che hanno recentemente portato alcuni ricercatori tedeschi a realizzare chip composti da circuiti semiconduttori e neuroni di lumaca, i cosiddetti “neuro-chip”, un team di scienziati di Infinenon ha sviluppato una nuova tecnologia che permetterà ai chip di interagire direttamente con le cellule nervose del cervello umano e leggerne i segnali elettrici.
Gli scienziati sostengono che questa tecnologia potrà essere impiegata per combattere malattie neurologiche come il morbo di Alzheimer, ma il connubio fra circuiti e cellule umane fa già pensare a classici della fantascienza come gli androidi, ovvero robot umanoidi dotati di un cervello biologico.
Roland Thewes, senior director della divisione ricerche di Monaco di Infineon, ha spiegato che le prime applicazioni pratiche di questi neuro-chip saranno prevalentemente legate alla medicina e permetteranno agli scienziati di sperimentare nuovi farmaci senza intervenire su uomini o animali: applicando un farmaco ad una porzione di cellule nervose connesse ad un chip si potrà infatti leggere e interpretare la reazione delle cellule.
Il neuro-chip sviluppato dai ricercatori di Infineon ha circa le dimensioni di un’unghia e integra 16.000 sensori in grado di monitorare gli impulsi elettrici di un certo numero di cellule nervose immerse in una soluzione elettrolitica nutriente che riveste il semiconduttore e permette alle cellule di mantenersi in vita. Il neuro-chip è in grado di amplificare i segnali emessi dalle cellule nervose e trasmetterli verso un computer che si occuperà di trasformarli in grafici.