Tokyo (Giappone) – Ad un anno tondo tondo dal primo annuncio , e ad otto mesi dal rilascio delle specifiche definitive, il formato riscrivibile Blu-ray Disc è pronto per seguire la via del mercato. Il consorzio di aziende che hanno sviluppato il neo standard – Hitachi, LG Electronics, Matsushita Electric Industrial, Pioneer, Royal Philips Electronics, Samsung Electronics, Sharp, Sony e Thomson – ha infatti varato le licenze necessarie per sviluppare, produrre e vendere prodotti basati sul formato Blu-ray Disc.
All’arrivo delle licenze, rilasciate ufficialmente lo scorso lunedì, dovrebbe seguire, entro la fine dell’anno, il rilascio delle prime unità in grado di leggere e scrivere i nuovi dischi Blu-ray. Sony è stata la prima, lo scorso anno, a svelare un prototipo di lettore Blu-ray dedicato al mercato consumer, seguito poi dalla prima unità 3X (108 Mbps) presentata lo scorso novembre da Intersil.
Le licenze, di durata decennale, hanno prezzi compresi fra i 20.000 e i 60.000 dollari per lo sviluppo e la vendita di prodotti e fra i 4.000 e i 12.000 dollari per il sistema di protezione dei contenuti (Content Protection System Adopters Agreement for Blu-ray Disc Rewritable): il costo varia a seconda della tipologia del prodotto a cui si applicano le royalty (lettori/registratori, componenti e altri media, attrezzature per la produzione e il testing). Maggiori dettagli sulle licenze si possono trovare in questa pagina .
Il formato Blu-ray Disc adotta un laser blu-violetto con una lunghezza d’onda inferiore a quella dei laser di colore rosso impiegati con l’attuale generazione di DVD: questa caratteristica consente di codificare i dati in spazi più contenuti e portare la capacità dei nuovi dischi a 27 GB per singolo lato.
Il nuovo standard è utilizzabile per un’ampia varietà di applicazioni, inclusi gli archivi di memorizzazione, i dispositivi Ultra Density Optical (UDO) e la registrazione video consumer (DVR). La soluzione permette di registrare più di 13 ore di video compresso in qualità standard oppure circa due ore di video in alta definizione (HDTV): la velocità di trasferimento dati è di 36 Mbps. Come standard di compressione il formato Blu-ray adotta l’MPEG-2, una tecnologia che, seppur non più giovanissima, gode ancora del più ampio supporto sul mercato del broadcasting digitale e della registrazione di contenuti audio/video.
Quello dei videoregistratori digitali e dei decoder per la TV ad alta definizione sembra uno dei mercati più promettenti per la nuova generazione di DVD riscrivibili: questi prodotti, secondo un rapporto di In-Stat/MDR, dovrebbero raggiungere i 62 milioni di unità entro il 2006. Per far decollare questo mercato il consorzio Blu-ray avrà però bisogno dell’appoggio dell’industria cinematografica e delle emittenti di TV digitale: a questo scopo il formato Blu-ray Disc include un sistema di protezione del copyright basato su di un ID digitale unico scritto su ogni disco.
Nel prossimo futuro i promotori del neo standard contano di apportare migliorie alle attuali specifiche e introdurre media da 30 GB e, grazie ad un doppio layer di registrazione, 50 GB per singolo lato.
Blu-ray Disc, sebbene parta in anticipo, sembra destinato a fronteggiare un temibile avversario: ecco quale. Il formato Blu-ray Disc non sarà l’unico a battagliare, nel prossimo futuro, per la successione all’attuale generazione di dischi ottici: il DVD-Forum, che ha ancora una volta fallito nel tentativo di far convergere l’industria su di un solo formato riscrivibile, sta infatti definendo gli standard per una nuova generazione di DVD basati sia sul tradizionale laser rosso, i cosiddetti HD-DVD , sia sul laser blu-violetto, le cui specifiche – secondo quanto ha annunciato il DVD Forum lo scorso anno – saranno basate sul formato proposto da NEC e Toshiba sotto il nome di Advanced Optical Disc (AOD).
Ciò che ha attratto maggiormente l’interesse degli esperti del DVD Forum verso la tecnologia AOD è il fatto che questa, utilizzando lo stesso sottostrato da 0,6 mm dell’attuale generazione di DVD, dovrebbe consentire ai produttori di costruire dispositivi in grado di leggere e scrivere DVD a laser rosso e a laser blu sfruttando gli impianti di produzione preesistenti: questo, secondo NEC e Toshiba, si tradurrà in un notevole risparmio economico e, nello stesso tempo, accelererà notevolmente l’adozione del nuovo formato.
Mentre gli HD-DVD saranno particolarmente dedicati al mercato dei videoregistratori e della TV digitali, e potranno contenere fino a 9 GB di video a basso bit-rate (7 Mbit/s) su due layer, i dischi a laser blu-violetto proposti dal DVD-Forum saranno dedicati all’archiviazione di video ad alti bit-rate e avranno una capacità di 20 GB per singolo lato, dunque qualcosa in meno rispetto al formato Blu-ray Disc.
Il successo sul mercato dei nuovi formati a laser blu-violetto è messo a repentaglio proprio dall’ennesima frattura che sta dividendo l’industria del settore: il rischio è che si ripeta ciò che è avvenuto con gli attuali formati DVD riscrivibili, DVD-R/RW e DVD+R/RW, il cui decollo è stato lungamente frenato dall’incertezza e dalla confusione generata nei consumatori dalla coesistenza sul mercato di due tecnologie antagoniste e fra loro incompatibili.