Roma – Un altro brutto colpo si è abbattuto sul mondo del commercio elettronico e delle transazioni economiche di nuova concezione nelle scorse ore, quando Visa e MasterCard hanno dovuto confermare che un terzo soggetto, il cui nome non è stato rivelato, è stato bucato da cracker capaci di leggere i dati di più di cinque milioni di carte di credito.
I due colossi del settore, impegnati in queste ore a far quadrato attorno a questo terzo operatore e difendere il proprio business minacciato da un così clamoroso problema di sicurezza, hanno affermato di non sapere con certezza per quanto tempo i cracker hanno avuto accesso a quei dati. Ma hanno spiegato che si tratta di una cosa che potrebbe riguardare clienti Visa e MasterCard in tutti gli Stati Uniti.
Le due aziende, che si impegnano naturalmente a non far pagare un dollaro a coloro che dovessero trovare sui propri conti addebiti imprevisti causati dai cracker, sono ora impegnate nel convincere il pubblico che per il momento nessuna delle informazioni che sono state esposte è stata effettivamente utilizzata in modo fraudolento.
Il tentativo di minimizzare il gravissimo evento, destinato a scuotere la fiducia di molti non certo su Visa o MasterCard ma sul complesso dei sistemi transattivi, si scontra naturalmente con i numeri. Sarebbero infatti 3,4 milioni gli account Visa a cui i cracker hanno avuto accesso e circa 2 milioni quelli MasterCard.
Tutti gli operatori stanno al momento lavorando con la polizia federale americana per tentare di capire come è successo e, soprattutto, chi sono gli autori di un attacco di questo tipo.
L’aggressione ha evidentemente seguito direttrici del tutto diverse rispetto a quanto accaduto recentemente in Italia , dove è stato individuato e bloccato un network di truffatori e negozianti che aggiravano certe tutele proprio per lucrare sulle carte di credito.