Roma – Insieme a Roberto Vacca e Paolo Ercoli, Enzo Aparo si occupò della programmazione del primo ingombrante computer italiano, Finac, entrando così a pieno titolo nella storia del computing nostrano. Aparo, in prossimità dei suoi 82 anni, è morto nell’isola di Guadalupe. Ne ha dato notizia il suo successore alla cattedra di matematica applicata presso l’università La Sapienza di Roma, Bruno Simeone.
“Il professor Aparo – ha spiegato Simeone – è stato un importante matematico applicato, a cui si devono fondamentali contributi di analisi numerica ed anche la scoperta dell’inversa generalizzata di una matrice, da lui compiuta nel 1955 parallelamente e indipendentemente dalle ricerche del famoso matematico inglese Roger Penrose”.
Aparo curò per conto dei ministeri della difesa e degli interni la programmazione di Finac, installato nel 1955 presso l’Istituto nazionale per le applicazioni del Calcolo del CNR di Roma.
Nel corso della sua brillante carriera, Aparo è anche stato alto funzionario dell’UNESCO a Parigi e ha avuto importanti responsabilità nella struttura dedicata agli affari scientifici della NATO.