Internet, Tunisi ne ha paura

Internet, Tunisi ne ha paura

Venti studenti sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla polizia tunisina: hanno guardato siti vietati e diffuse idee.. false via internet. A Tunisi l'Italia vuole esportare l'e-government
Venti studenti sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla polizia tunisina: hanno guardato siti vietati e diffuse idee.. false via internet. A Tunisi l'Italia vuole esportare l'e-government


Roma – Sono una ventina gli studenti che le forze dell’ordine del governo tunisino di Ben Ali hanno ritenuto di dover arrestare. Venti persone che hanno commesso il reato imperdonabile di visitare e tornare su siti che il Governo ha bandito. Si tratta di siti illegali accusati di portare nel paese idee sbagliate e pericolose.

Stando a quanto riferito da una breve nota di Agence France-Press, infatti, un avvocato che si occuperà del destino giudiziario di questa manciata di giovani tunisini ha affermato che ufficialmente sono tutti accusati di aver condotto attività sovversive.

Il blitz della polizia contro il gruppo di studenti ha avuto luogo nella cittadina di Zarsi, dove sono stati sequestrati alcuni computer e altri materiali informatici “usati illegalmente” dagli arrestati.

Va detto che la Tunisia, paese nel quale come noto l’Italia intende esportare l’e-government , non è certo nuovo ad operazioni di insopportabile censura.

Lo scorso 4 giugno, infatti, le autorità hanno arrestato Zouhair Ben Saïd Yahyaoui, un ragazzo che aveva messo in piedi, beata ingenuità, un sito satirico che toccava anche temi politici. Yahyaoui è stato condannato a 28 mesi di carcere e della sua storia rimane traccia su un sito dedicato .

Sarebbe probabilmente utile chiedersi se la fornitura di tecnologie italiane per l’e-government sia compatibile con la condotta del governo tunisino…

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Pubblicato il
21 feb 2003
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