Roma – Google ha rivelato nelle scorse ore l’esistenza di un sistemino per la pubblicità online che sta già utilizzando da qualche tempo senza ricamarci troppo sopra. Si tratta di un programma che consente ai siti partner di far gestire a Google la vendita e la distribuzione di spazi pubblicitari sulle proprie pagine.
L’idea di fondo è che i server di Google studiano e contano i click degli utenti (“click-through”) sui banner per determinare in quale modo vengono proposte le inserzioni. In questo modo agli utenti vengono serviti i banner gestiti da Google e agli inserzionisti, afferma lo stesso Google, “arriva un compenso per click-through almeno cinque volte più alto della media per i tradizionali banner”.
Il giochino è già stato testato con partner di grosso calibro. America Online e il Washington Post, per citarne due, hanno accettato in questi mesi di sfruttare il nuovo sistema di distribuzione della pubblicità.
La mossa di Google lo pone in diretta competizione con quella vasta schiera di operatori che realizzano e raffinano prodotti di “delivery” della pubblicità su siti terzi. Tra questi player ve ne sono alcuni di grande peso, come DoubleClick, che in questi anni hanno sviluppato tecnologie via via più evolute non solo per “fornire banner” ai siti partner ma anche per configurare questa distribuzione in modo estremamente “personalizzato” sulle esigenze del sito e dell’inserzionista.
Proprio questo è quanto si propone Google, che intende fornire ai siti partner la pubblicità “più adatta” per il loro pubblico tratta dal portfolio degli inserzionisti che ha raccolto. Google ha peraltro sottolineato che il suo nuovo programma di promozione pubblicitaria online riguarda già oltre 100mila inserzionisti nel mondo.
Per ora possono chiedere di aderire al network solo i siti con più di 20 milioni di page views al mese.