Raleigh (USA) – Con l’obiettivo di spingere la vendita di server basati su Linux, HP e Red Hat hanno esteso la propria alleanza e annunciato nuovi piani strategici per aggredire un mercato in piena espansione. La partnership assume particolare rilevanza per il fatto che entrambe le aziende sono leader dei rispettivi mercati: quello Linux per Red Hat e quello dei server Intel-based per HP.
In base ai nuovi accordi, HP fornirà i servizi di supporto per le versioni enterprise di Red Hat Linux e si assicurerà che queste funzionino al meglio sui propri sistemi.
Attualmente Red Hat offre tre distinte versioni del proprio sistema operativo Linux Enterprise: l’Advanced Server, introdotto lo scorso maggio, e le più recenti Linux Workstation e Linux ES. Quest’ultima, annunciata la scorsa settimana, è indirizzata a quei server, detti dipartimentali, utilizzati per far girare applicazioni entry-level come i server di file, stampa, e-mail e web.
La rinnovata partnership fra HP e Red Hat, oltre a consolidare tutti i precedenti accordi, permetterà alle due aziende di adottare strategie di marketing e sviluppo più aggressive con le quali proporsi anche sui mercati di fascia più alta, là dove sono richieste soluzioni altamente affidabili e sicure.
Il patto fra Red Hat e HP è l’ultimo, in ordine di tempo, di una fitta serie di accordi che nell’ultimo anno sono stati intessuti fra i principali distributori di Linux e i più grossi produttori di server, fra cui HP, Dell e IBM. L’obiettivo, nella maggior parte dei casi, è quello di rafforzare l’immagine di Linux sul mercato enterprise attraverso il miglioramento dei servizi di supporto e lo sviluppo di soluzioni per il mission-critical.
Linux rappresenta ormai una porzione importante del business di HP visto che, secondo il suo vice presidente Hugh Jenkins, il 15% dei server venduti da questo colosso sono equipaggiati con il sistema operativo free.