Roma – Con l’obiettivo di colmare quella che viene considerata una delle più grosse lacune dell’attuale standard MPEG-4, ovvero l’assenza di una tecnologia di digital rights management (DRM) per la protezione delle proprietà intellettuali, la Internet Streaming Media Alliance ( ISMA ) ha annunciato di essersi messa in moto affinché nei prossimi mesi venga sviluppato un primo insieme di specifiche per la criptazione dei contenuti.
L’ISMA, che fra i suoi membri conta Apple, Time Warner e IBM, prevede di rilasciare un primo insieme di specifiche a giugno: queste descriveranno un metodo per la criptazione di file e flussi audio/video in formato MPEG-4 compatibile con le attuali tecnologie di DRM. Lo scopo è quello di rendere lo standard MPEG-4, che deve già scontare i forti ritardi accumulatisi nella finalizzazione delle licenze d’uso , più appetibile per l’industria dei contenuti.
L’ISMA ha tenuto a sottolineare come le specifiche proposte non si appoggino su alcuna tecnologia specifica di DRM o di gestione delle chiavi criptografiche, lasciando così ai singoli proprietari dei contenuti la scelta su quale soluzione commerciale adottare.
Il sistema di DRM sviluppato dall’ISMA si baserà sull’algoritmo di criptazione AES a 128 bit e sarà libero da royalty: in questo modo, sostiene l’alleanza, le aziende non saranno costrette a pagare altri balzelli oltre a quelli già dovuti per la licenza d’uso della tecnologia MPEG-4.
Oltre a favorire l’interoperabilità fra le diverse implementazioni dell’MPEG-4, il lavoro dell’ISMA farà in modo che questo formato video possa competere ad armi pari con concorrenti come Real Video e Windows Media, due formati che possono già contare su di un sistema integrato per la gestione delle proprietà intellettuali.