Roma capitale dei pirati

Roma capitale dei pirati

Lo sostiene Microsoft che con i suoi mistery shopper ha scoperto che 46 rivenditori romani su 90 violano la legge sul diritto d'autore. Tassi di pirateria e violazioni elevati anche negli altri comuni del Lazio
Lo sostiene Microsoft che con i suoi mistery shopper ha scoperto che 46 rivenditori romani su 90 violano la legge sul diritto d'autore. Tassi di pirateria e violazioni elevati anche negli altri comuni del Lazio


Roma – Su 90 rivenditori di informatica romani visitati dai mistery shopper di Microsoft, il 51 per cento si è reso responsabile di violazioni di licenza o atti di pirateria informatica.

Ad affermarlo è la stessa Microsoft, che in passato in altri comuni italiani ha avuto modo di riscontrare attività analoghe e che segnala come il tasso di violazione nella Capitale sia diffuso oltre ogni previsione. La pratica più diffusa è quella di offrire software Microsoft senza licenza, per esempio nella rivendita di PC assemblati. Un fenomeno che secondo il big di Redmond è diffuso persino di più in altri comuni del Lazio (a Latina 10 rivenditori su 15 hanno effettuato queste violazioni, a Rieti 9 su 13). Sebbene negli altri comuni si sia registrato un numero di abusi di poco inferiore, secondo Microsoft la percentuale media delle violazioni è del 54,1 per cento, ben superiore al 33 per cento, che rappresenta la stima su base nazionale.

Come noto, i “mistery shopper” sono agenti Microsoft sotto copertura che si recano presso quei rivenditori che in un modo o nell’altro vengono segnalati dagli utenti. Presso quei negozi, gli agenti Microsoft simulano l’acquisto di un prodotto e analizzano il tipo di offerta del rivenditore. Se questi offre software in modo illegale, gli shopper fanno partire una segnalazione alle forze dell’ordine, chiedendo il loro intervento per violazione della legge sul diritto d’autore.

“Riceviamo – ha spiegato Massimo Mazza, dell’antipirateria di Microsoft Italia – numerose richieste di spiegazioni da parte di consumatori stupiti dalle differenze di prezzo registrate in diversi punti vendita sugli stessi prodotti”. Quanto accade, secondo Mazza, danneggia sia l’acquirente, “che si trova ad utilizzare software illegale”, sia il rivenditore onesto “che deve lavorare in uno scenario di concorrenza sleale”.

“Riscontri molto gravi – ha dichiarato Norberto Didier, direttore dell’antipirateria di Microsoft Italia – che pesano negativamente sulle prospettive di sviluppo del settore informatico. Preoccupa il fatto che in tutte le province il malcostume di offrire copie illegalmente riprodotte dei programmi Microsoft sia così diffuso fra i commercianti mentre a livello nazionale ed internazionale s’intensificano le azioni di governi e forze dell’ordine a tutela del diritto d’autore”.

Secondo Didier il fenomeno è “vasto e variegato” e tra le diverse forme di illecito comprende anche “contraffazione e commercio illegale via Internet”. A volte, con “le sue estreme ramificazioni, talvolta assai ben organizzate tecnicamente” si ravvedono procedure illegali “contigue a forme di crimine organizzato”.

In passato i mistery shopper hanno visitato i negozi milanesi , scoprendo violazioni nel 35 per cento dei casi. Altre indagini sono state svolte a Torino e in altre province italiane.

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Pubblicato il
9 mag 2003
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