Roma – George Morrow si è spento nei giorni scorsi a 69 anni nella sua casa di San Mateo, in California, dopo aver combattuto con una malattia delle ossa. La sua scomparsa viene ricordata in queste ore dalla comunità scientifica e tecnofila.
Come laureato in fisica presso l’Università americana di Stanford e dopo aver conseguito un master in matematica presso l’Università dell’Oklahoma, Morrow era entrato nel Homebrew Computer Club , gruppo divenuto celeberrimo che ha ispirato tantissimi e che raccoglieva programmatori, pionieri del computing, imprenditori, ingegneri e altri appassionati della nuova frontiera tecnologica che negli anni 70 si stava aprendo.
A Berkeley, Morrow fu un pioniere del personal computing tanto da realizzare un prototipo, riprodotto in questa pagina, che secondo le cronache dell’epoca avrebbe potuto togliere spazio al più famoso Osborne 1 , rispetto al quale possedeva più software.
Morrow mise in piedi Morrow Designs per promuovere i suoi device informatici senza riuscire però a tenere il passo dei colossi industriali che in quegli anni iniziarono a svilupparsi in tutti i settori della ricerca e del mercato informatico. Nel 1986 l’azienda entrò in bancarotta.
Nei suoi ultimi anni di vita Morrow ha digitalizzato decine di migliaia di registrazioni musicali contenute su dischi a 78 giri, e relative agli anni ’20 e ’30.