San Francisco (USA) – E’ stato un debutto pubblico davvero fugace quello di WASTE , l’ultimo pargolo open source nato in seno a Nullsoft , la celebre software house di cui America Online acquisì la proprietà quattro anni or sono.
Come si è riportato , il programma di comunicazione peer-to-peer WASTE è stato rimosso nella notte di venerdì dal sito di Nullsoft, meno di ventiquattro ore dopo la sua apparizione; una “scomparsa” di cui il team di sviluppo ha fornito giustificazione solo diverse ore più tardi, attraverso la pubblicazione di una nota formale intitolata “Avviso di software non autorizzato”. Di seguito si riporta il testo integrale.
“Una copia non autorizzata del software di proprietà di Nullsoft è stata pubblicata per breve tempo su questo sito Web nella giornata di mercoledì 28 maggio 2003. Il software è stato identificato come “WASTE” (il “Software”) ed include i file “waste-setup.exe”, “waste-source.zip”, “waste-source.tar.gz” e tutti i file supplementari contenuti in questi file.
Nullsoft è la proprietaria esclusiva di tutti i diritti, titoli ed interessi nel Software. La pubblicazione del Software su questo sito Web non è stata autorizzata da Nullsoft.
Se avete scaricato o ottenuto in altre maniere una copia del Software, non ne avete acquisito diritti legali e dovete distruggerne ogni copia, incluse quelle memorizzate sul vostro computer. Qualsiasi licenza potreste supporre di aver acquisito con il Software è nulla, revocata e scaduta.
Qualsiasi riproduzione, distribuzione, esposizione o altro uso potreste fare del Software non è autorizzato ed è da intendersi come una violazione del copyright di Nullsoft sul Software, così come una potenziale violazione di altre leggi.
Grazie.
Nullsoft”
Questa nota ha sollevato non pochi dubbi e critiche fra la comunità del software libero. Ecco quali.
In sintesi, la nota afferma che il rilascio pubblico di WASTE sia da intendersi come un atto intrapreso senza la volontà e l’autorizzazione di Nullsoft, e, di conseguenza, la licenza GPL che accompagna il codice sorgente vada considerata non valida. Nullsoft per altro non specifica se la pubblicazione non autorizzata di WASTE sia da attribuirsi ad un dipendente dell’azienda o, per esempio, ad un cracker.
Quello che molti sospettano, e che alcune fonti sembrano confermare, è che il software sia stato volontariamente pubblicato da Nullsoft e poi ritirato dietro le pressioni di AOL, un gigante che, probabilmente, teme la diffusione incontrollata di tecnologie peer-to-peer come quella alla base di WASTE: ma se così fosse, si potrebbe ancora parlare di “rilascio non autorizzato”? E soprattutto, sarebbe legittima la revoca della licenza GPL da parte di Nullsoft/AOL ?
Alcuni sostengono sia troppo facile, per un’azienda, annullare una licenza GNU senza fornire alcuna prova del fatto che il relativo codice sorgente sia effettivamente stato rilasciato senza l’autorizzazione di chi ne detiene il copyright: taluni temono infatti che questa revoca, se tacitamente accettata dalla comunità del software libero, potrebbe costituire un pericoloso precedente per il mondo del free software e indebolire i principi stessi su cui poggia la licenza GPL.
Alcuni ritengono che il software sia stato pubblicato dallo stesso fondatore di Nullsoft, Justin Frankel, un giovane programmatore che nell’ambiente è conosciuto non soltanto per le sue abilità tecniche, ma anche e soprattutto per essere uno “spirito ribelle”. C’è la firma di Frankel dietro alcuni dei software a cui AOL, negli scorsi anni, ha messo “il bavaglio”: fra questi Gnutella , la nota tecnologia di file sharing il cui sviluppo è poi stato poi portato avanti dalla comunità open source; un motore di ricerca per file MP3, e AIMazing , un programma capace di eliminare la pubblicità dal client di instant messaging di AOL.
Come ha spiegato Ian Rogers, uno dei membri fondatori di Nullsoft, WASTE veniva già utilizzato internamente per mettere in contatto l’ufficio di San Francisco di AOL, dove ha sede Nullsoft, e il quartier generale di Dulles: non stupisce dunque, come hanno testimoniato coloro che per primi hanno scaricato e provato il software, che WASTE funzioni già piuttosto bene.
La storia sembra ripetersi. Nonostante gli sforzi di Nullsoft/AOL per rimuovere WASTE e rivendicarne tutti i diritti, il suo codice si trova ormai disponibile su di un numero di mirror che cresce di giorno in giorno: esattamente ciò che successe nel 2000 con Gnutella. Rispetto a questo episodio, però, c’è un’importante differenza: se all’epoca AOL non poté rinnegare la natura free software di Gnutella, né dunque cancellare il diritto di modificare e riutilizzare il suo codice, la revoca della licenza GPL di WASTE rende di fatto i sorgenti di quest?ultimo una refurtiva e, come tali, legalmente inutilizzabili. Questo probabilmente non basterà a fermare la diffusione, magari proprio attraverso le connessioni criptate di WASTE, di copie “piratate” del software: rimane il fatto che tutte le versioni non autorizzate, e tutti i programmi che conterranno codice copiato da WASTE, violeranno la legge. Per tutti quelli di buona volontà resta, ovviamente, spazio all’ispirazione.