Monaco (Germania) – La radio AM digitale, di cui si parla ormai da qualche anno, è divenuta una realtà. Il consorzio Digital Radio Mondiale (DRM), che fra i suoi 70 membri conta Deutsche Welle, BBC, Radio France International, Radio Vaticano, All India Radio, Voice of America e produttori quali Dolby Laboratories, Hitachi, JVC, Bosch e Sony, lancia infatti proprio oggi in Germania il primo servizio basato su trasmissioni AM digitali.
Questa tecnologia, che ha ricevuto l’approvazione del noto organo di standardizzazione International Telecommunications Union ( ITU ), promette l’inizio di una nuova era nella qualità del suono in broadcasting per trasmissioni a lungo, medio o corto raggio.
Il passaggio al digitale consentirà alla radio AM di fornire audio con qualità simile a quella della radio FM e incrementare la ricezione in tutte le bande di frequenza. Oltre a questo, e similmente a quanto già avviene con la tecnologia DAB e, parzialmente, RDS, le emittenti potranno inviare attraverso le frequenze radio AM messaggi di testo contenenti informazioni sui brani di musica trasmessi, quotazioni di borsa, notizie sul traffico ed altro ancora.
DRM ha spiegato che con le bande FM vicine alla congestione, e la povera qualità dell’AM, la radio AM digitale può offrire sostanziali vantaggi alle emittenti che stanno cercando di catturare quote di mercato. Per il consumatore questa tecnologia offre invece la possibilità di poter scegliere fra una più vasta gamma di programmi di qualità simile a quella FM attraverso ricevitori che, almeno sulla carta, promettono di essere più economici e semplici da usare.
La radio AM digitale si basa di una nuova tecnica di modulazione chiamata coded orthogonal frequency division multiplexing (COFDM) e sulla tecnologia di compressione audio AACPlus , un codec sviluppato da Coding Technologies – la stessa società dietro alla tecnologia Spectral Band Replication (SBR) alla base del noto codec MP3Pro – che è stato recentemente incluso nello standard MPEG-4 . AACPlus è in grado di fornire una qualità del suono vicina a quella del CD utilizzando data-rate intorno ai 48 Kb/s.
Lo stesso consorzio DRM ammette tuttavia che ci potrebbero volere ancora una decina d’anni prima che la radio AM digitale si imponga sul mercato del broadcasting e rimpiazzi l’attuale tecnologia analogica. Ma il cammino è iniziato.