Roma – C’è qualcosa di europeo nella decisione assunta da un importante comitato americano sullo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti informatici ed elettronici. Come previsto dalla recente normativa UE , anche nella futura legislazione statunitense in materia al consumatore finale si chiederà di contribuire ai costi del riciclaggio.
Secondo i 45 membri della National Electronics Product Stewardship Initiative le nuove leggi sul riciclaggio dovranno prevedere una forma di collaborazione tra imprese produttrici e consumatori, collaborazione che si potrà esplicare proprio a partire dalla suddivisione degli oneri. D’altra parte proprio i produttori stanno spingendo da qualche tempo sul fronte del riciclaggio, segnale che l’industria è “pronta” a muoversi.
Il parere del Comitato è tutt’altro che secondario. Della NEPSI , infatti, fanno parte rappresentanti del Governo, esponenti dell’industria nonché gruppi ambientalisti. E sono proprio loro a formulare le bozze della normativa che verrà poi presentata e discussa al Congresso.
Nonostante i molti punti da chiarire, e il prezzo maggiorato dei prodotti che probabilmente intaccherà la propensione alla spesa dell’utente finale, da più parti viene apprezzato il tentativo di risolvere una delle conseguenze più gravi e inquietanti della rivoluzione dell’era digitale. Gli scandali che negli USA si sono succeduti sul traffico internazionale di rifiuti elettronici e la enorme produzione di dispositivi hi-tech da smaltire potrebbero spingere rapidamente all’approvazione una normativa basata sulla “collaborazione agli oneri”.