Roma – Ci sperano in tanti ma la via del voto elettronico sembra decisamente in salita. Nel Regno Unito dopo gli ultimi esperimenti si parla apertamente di fallimento, soprattutto perché il seggio elettronico non è riuscito ad attirare al voto più elettori del seggio tradizionale, anzi, ne ha attirati persino di meno.
Nati con la speranza di ridurre l’astensionismo, i progetti britannici di voto elettronico sono stati al centro delle previste riforme procedurali del voto ma ora segnano una brusca frenata.
Secondo la Commissione per la riforma del voto, infatti, l’astensionismo è un fenomeno che continua ad aggravarsi e che le procedure elettroniche non sono riuscite ad attenuare laddove sono state applicate nelle elezioni locali 2003.
I progetti pilota hanno previsto la possibilità di votare via internet, di manifestare il proprio suffragio addirittura via telefono, via televisione (!) e via SMS. Secondo la Commissione, una sola cosa è certa: chi ha sfruttato queste vie ha votato più agevolmente. Ma sono in pochi ad averlo fatto: meno di coloro che si sono recato al seggio tradizionale.
I dati parlano di iniziative di voto elettronico in 59 aree, per un totale di circa 5 milioni di elettori. Il 17 per cento di queste aree ha fornito il voto elettronico come alternativo a quello tradizionale. Ma solo uno di questi esperimenti ha segnalato un aumento nel numero degli elettori. A funzionare sarebbero state le votazioni via posta elettronica, tra quelle più contestate in termini di sicurezza.
La Commissione sostiene che per far tornare le masse al voto ci vogliono non solo programmi politici più chiari ma anche un sistema elettorale proporzionale, in modo tale che “ogni voto conti”…