Palo Alto (USA) – Linux ha giocato un ruolo da protagonista in “Sinbad: Legend of the Seven Seas”, il nuovo film di animazione creato da DreamWorks . Ad assicurarlo sono i responsabili degli studios, secondo cui si tratta del “primo film ad essere stato interamente realizzato su Linux”, un sistema operativo utilizzato sia nelle workstation grafiche che nei server di rendering.
Grande soddisfazione è stata espressa da HP, il gigante dell’informatica che ha fornito alla DreamWorks il cuore dell’infrastruttura di calcolo basata su Linux, incluse 1000 workstation su cui gira Red Hat Linux. “Tutto questo – ha dichiarato HP – evidenzia un cambio di direzione strategico e un forte impegno da parte dell’industria dell’intrattenimento nell’abbracciare le caratteristiche avanzate delle piattaforme e dei sistemi aperti”.
Secondo HP il lavoro svolto in DreamWorks dimostra come Linux sia ormai una piattaforma in grado di svolgere sia il lavoro di front-end, come il disegno, che quello di back-end, come il rendering e la gestione dell’intera infrastruttura di calcolo e di rete.
Va detto che nell’ultimo anno Linux è riuscito a ritagliarsi un ruolo più o meno importante in tutti i principali studios cinematografici, da Industrial Light and Magic alla Disney e alla Pixar, dove ha talvolta rimpiazzato sistemi UNIX/RISC quali quelli di Sun e SGI.
Linux, che ha inizialmente fatto capolino in Hollywood sui cluster di server utilizzati nelle cosiddette “rendering farm”, è oggi sempre più spesso impiegato anche per far girare gli applicativi di disegno e modellazione impiegati sulle workstation grafiche: un trend che ha avuto una forte spinta dopo che Alias-Wavefront ha portato su Linux il suo noto programma Maya e il progetto open source Film Gimp ha realizzato un software di authoring, recentemente ribattezzato CinePaint , già utilizzato nella produzione di film come “Harry Potter” e “Scooby-Doo”.
DreamWorks ha spiegato di aver sviluppato un software per Linux, chiamato Digital Animation Review Tool, per la riproduzione di video non compresso ad alta risoluzione e piena profondità di colore. L’azienda afferma che questo strumento sostituisce un tool per Irix che “aveva costi proibitivi e funzionalità limitate”.
DreamWorks sostiene che utilizzerà la piattaforma Linux anche per la realizzazione del suo prossimo film d’animazione, “Shrek 2”, per il quale si avvarrà di circa 500 workstation grafiche.