Roma – Se nel Palazzo si parla sempre più spesso di accessibilità per i contenuti web, oggetto di proposte di legge provenienti non solo dai parlamentari e dalle comunità online specializzate ma anche dal Governo, fuori dal Palazzo la battaglia per l’accessibilità mediante la tecnologia si distingue, ponendo al centro non solo e non tanto l’accessibilità delle risorse web ma quella sui libri e sui contenuti tutti.
Il gruppo di non vedenti che ha realizzato l’ormai celebre iniziativa sul Premio Strega , a pochi giorni da quell’evento rilancia: la battaglia è solo cominciata.
In un comunicato, Paolo Pietrosanti, uno degli ideatori della campagna per l’accessibilità dei libri, ha riassunto gli eventi del 3 luglio al Premio Strega:
“Una banda di qualche decina di ciechi che si riuniscono, e poi vanno allo Strega e vengono ritratti in almeno 700 fotogrammi da fotografi di mestiere, e vengon visti da tutti i giornalisti immaginabili, nell’anno europeo del disabile, e inviano ai quasi mille parlamentari italiani i libri del premio strega, e alcuni parlamentari li acquistano, mentre per altri versi vendono decine di copie dei libri su supporto diverso da quello cartaceo, mentre tutti si scatenano a dire che i disabili devono avere accesso anche all’ambito più apparentemente ostico quale è il web, e noi diciamo che con i libri sarebbe molto più facile”.
A questo punto secondo Pietrosanti, si è stabilito che far circolare un file che contiene un libro scansionato non è una illegalità. “Oggi – spiega – è noto tra l’altro che fare girare file non è più illecito, non è illecito. Noi lo abbiamo fatto e nessuno ha detto nulla…” E annuncia: “Mica è poco. Proseguiremo”.
Una scelta, questa, che rischia di alzare il tono dello scontro-confronto con l’associazione degli editori che, come si ricorderà, ha già bollato come immotivata e ingiustificata l’iniziativa dei non vedenti al Premio Strega.