Roma – Chi avesse la ventura di cercare su Google qualcosa come “index of + root” troverebbe tra i risultati del motore di ricerca alcuni link inaspettati, come quelli che portano sui server del Centro Ricerche Casaccia, che fa capo all’ENEA, l’Ente nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente.
Uno di questi link porta ad una directory del server casaccia.enea.it dedicata in apparenza allo storage di software. Un database al quale è possibile accedere da Google senza che venga richiesta alcuna password né alcun log-in, quindi aperto al pubblico. Nessuna avvertenza spiega lo scopo di questo archivio di software così facilmente accessibile.
La directory, segnalata a PI da Krakz, presenta numerose sotto-cartelline descritte con nomi di piattaforme software più o meno note, quali “Linux”, “Windows”, “Solaris” e via dicendo.
Cliccando a caso, per esempio sotto “Windows”, ci si trova rapidamente in cartelline dal nome esplicito, come “Antivirus/Mc-Afee con licenza”, o come “part-magic” (quest’ultima contiene il software Partition Magic condito da un semplice file di testo,.txt, dove è stato copiato il numero seriale per l’installazione).
Continuando a cliccare su quel server, in effetti, si trovano file.txt per installare software ben più blasonati e costosi, come Adobe Photoshop , i cui file sono divisi in ordinate cartelline e scaricabili a distanza di clic.
Il visitatore che avesse la ventura di cliccare su queste pagine avrebbe davvero l’impressione di trovarsi dinanzi ad un sito che distribuisce software craccato. Punto Informatico per dovere di cronaca si è limitato a scaricare il software Paint Shop Pro 6.0 , applicare il crack presente sul server ENEA, e verificare che in effetti il crack funziona. Sembrano dunque esserci buone possibilità che gli altri crack forniti per programmi celebri, come AcDsee , siano altrettanto funzionanti.
Si tratta, si badi bene, di versioni vecchie di quei software, alcune vecchie di anni, e l’idea generale è che questo singolare repository sia stato dimenticato attivo anziché venir chiuso. Anche il sito del Centro, d’altro canto, non dà l’idea di essere mantenuto e aggiornato costantemente. Dando un’occhiata al sito ENEA il Centro non viene peraltro neppure nominato.
Va da sé, e vista l’assenza di qualsiasi nota su quel server è bene ricordarlo, che scaricare software proprietari e usare i crack forniti dal server per installarli non è lecito , chi lo facesse potrebbe incorrere in numerose grane legali.
Ironia della sorte, Punto Informatico avrebbe voluto avvertire via email i responsabili del sito del centro Casaccia per quello che appare come un errore di gestione, ma il link alle email fornito sulla home page del sito porta ad una pagina di avvertimento: “Non sei autorizzato a visualizzare questa pagina”.