Roma – Iperconnessione? Connessione continua? Ambiente connesso? Città neoborg? Si può definire in tanti modi la visione degli amministratori cittadini di St. Louis, una visione che scarta a sinistra della connettività tradizionale per mettere in campo antenne wi-fi ad accesso libero.
Ci sono proprio la gratuità, la banda larga e la disponibilità diffusa di connettività nella testa del sindaco e dei suoi consiglieri, che vogliono trasformare St. Louis da affascinante città del Missouri a cuore della tecnofollia wireless.
L’idea è semplice: incaricare un’azienda locale – che ha già donato decine di migliaia di dollari in materiali – e installare antenne wi-fi nel centro cittadino, inizialmente per 42 blocks e poi, via via, per tutte le altre aree cittadine.
La visione-shock è quella di parchi nei quali passeggerà la wi-fi people , che in una mano terrà il portatile wi-fi e nell’altra la mano dell’amato bene, è quella di businessman sempre più multitasking, è quella di studenti destinati a trovare nel proprio notebook molte delle risposte che andavano cercando, è quella di turisti che sorpresi dal wi-fi non riusciranno più a lasciar la città.
Ma è senz’altro la gratuità del servizio a portare maggior lustro al progetto, per lo sconforto di un manipolo di imprenditori locali, quelli che negli internet café hanno trovato un business serio e intelligente. Per ora reggono, perché gli aggeggi wired e soprattutto la cultura della connettività tradizionale son duri a morire, ma un domani il wi-fi cittadino potrebbe crear loro non pochi problemi: quello che offrono loro si paga. D’altra parte tutti gli analisti quando divagano sul wi-fi, chi più chi meno, preconizzano esplosioni, fuoco e fiamme, di tutto e di più. O sbagliano tutti o sta per succedere qualcosa.
Non è certo l’amministrazione comunale, peraltro, a preoccuparsi di chi potrebbe rimanere indietro e soffrire il cambiamento. “Le aspettative del sindaco – ha dichiarato ai giornali un consigliere comunale – sono quelle di rendere St. Louis un centro competitivo tecnologico e globale. Una grande sfida, ma quando si guarda alla pervasività e alla densità della tecnologia in città, allora si capisce che è una sfida che può essere vinta”.
Se tutto va bene le prime sei antenne wi-fi, destinate a creare invisibili cupole di banda larga gratuita, dovrebbero essere attive già entro poche settimane. Solo da quel momento sarà possibile verificare se il broad band liberamente disponibile in formato wireless è davvero destinato a cambiare il modo di vivere di una città già fortemente digitalizzata.