Pechino (Cina) – Il Linux “made in China” reclama un fetta del mercato internazionale e lo fa attraverso la sua più nota rappresentante (almeno in patria), ovvero Red Flag Linux Software, la società che, anche grazie al sostegno del governo di Pechino , in Cina è praticamente sinonimo di Linux.
Per soddisfare le proprie mire di conquista, e riuscire ad oltrepassare i confini nazionali, Red Flag ha pianificato il rilascio, imminente, di una versione in lingua inglese della propria distribuzione Linux, oggi disponibile solo nell’idioma locale.
“Red Flag rilascerà la versione inglese del nostro sistema operativo Red Flag Desktop 4.0 entro la fine dell’anno”, ha affermato Alice Yang, portavoce dell’azienda. La versione cinese era stata rilasciata lo scorso giugno.
Red Flag, che lo scorso anno aveva già pianificato un’espansione del proprio business annunciando le mai rilasciate versioni del proprio software in lingua giapponese e coreana, si è detta pronta a ritagliarsi una nicchia del mercato Linux legato ai server. Questo le sarà possibile soprattutto grazie all’aiuto di HP , un colosso con cui Red Flag ha recentemente firmato un accordo di collaborazione in base al quale fornirà soluzioni enteprise basate su Linux. L’obiettivo delle due aziende è quello di iniziare a collaborare sul mercato cinese per poi espandere la propria partnership ad altri paesi.
Gli analisti sono dell’opinione che, nonostante il sostegno di HP, per Red Flag non sarà facile proporsi sul mercato globale con un prodotto che ha già rivali fortissimi come Red Hat e il consorzio UnitedLinux. La distribuzione cinese ha forse più chance di affermarsi nel resto dell’Asia. Tuttavia nel vicino Giappone dovrà fronteggiare la concorrenza di TurboLinux, un’azienda già molto affermata nel settore dei sistemi operativi Linux per i server e i sistemi di calcolo parallelo.