Roma – “La chat è ormai un fenomeno planetario di grande successo non solo fra i giovani; si tratta, infatti, di una delle principali espressioni della valenza relazionale espressa dal Web”. Così Michele Casucci, amministratore delegato di Lycos Italia, ha voluto rispondere a MSN che, come si ricorderà, ha appena annunciato la prossima chiusura dei suoi servizi di chat.
Secondo Casucci bisogna chiarire la “presunta pericolosità delle chat”. A suo dire, infatti, la “sicurezza” della chat è “direttamente proporzionale all’esperienza dell’azienda produttrice ed alle risorse investite”. Con buona pace, dunque, di quell’enorme mondo di chat, in particolare IRC , sulle quali spesso e volentieri l’unico investimento, per così dire, è quello di chi vi partecipa.
Secondo Lycos, per evitare che in chat intervenga chiunque nel modo che preferisce esiste la moderazione. Lycos, spiega una nota diffusa dall’azienda, ha investito sulle chat moderate, sulla loro sicurezza e sul controllo editoriale della chat stessa.
“Potenzialmente – insiste Casucci – tutti i servizi di comunicazione esprimono gli stessi pericoli della chat. E-mail, Instant Messenger, forum, newsgroup: per Lycos eliminarli non è certo una soluzione, piuttosto vanno ricercate modalità intelligenti che consentano di sfruttare al meglio le nuove tecnologie; abbandonare le Chat sarebbe come chiudere le scuole per risolvere il problema della droga. Il pericolo a cui fa riferimento MSN è rivolto alle sole chat non moderate”.
La moderazione, che Lycos rivendica essere totale, con 2mila moderatori in campo 24 ore su 24, si esplica nei modi più diversi. Certi moderatori, per esempio, possono intervenire sui singoli utenti, per esempio – continua la nota – “gli utenti sospetti possono anche essere portati in una stanza apposita per stabilirne le intenzioni” .
In campo, però, anche sistemi tecnici Lycos sulle chat, come l’archiviazione cifrata di tutto ciò che viene scritto in chat , dati che possono essere messi a disposizione delle forze di polizia in caso di bisogno e corredati degli indirizzi IP. La registrazione delle conversazioni chat viene dunque vista come una ulteriore forma di tutela.
Ma esiste anche la modifica automatica delle parole: se viene immessa una parola non autorizzata questa “viene automaticamente modificata in una parola non offensiva prima di apparire nelle stringhe di conversazione”.
Il tutto, secondo Lycos, avviene in un clima di collaborazione con alcune entità pubbliche o parapubbliche come la task force IT della polizia danese (in Danimarca è nata la prima chat Lycos), o l’organizzazione “Save the Children”.
“Lycos Chat in Europa – conclude la nota – ha un?utenza per il 44% rappresentata da donne (molto più alta della media del web), un ulteriore indice del senso di sicurezza che pervade i chatter di Lycos”.
Per la cronaca, con meno enfasi di Lycos, a criticare la scelta di MSN c’è anche Yahoo! Italia, che si è detta pronta ad ospitare sulle proprie chat i transfughi che decidessero, lasciando MSN, di cercare nuove case, anzi nuove stanze.