Contrappunti/ Splinder e la blogosfera

Contrappunti/ Splinder e la blogosfera

di Massimo Mantellini - Perché per i blogger (e non solo) i feed RSS sono importanti? E perché ancora non appaiono tra le opzioni messe a disposizione dal principale gestore di blog italiani?
di Massimo Mantellini - Perché per i blogger (e non solo) i feed RSS sono importanti? E perché ancora non appaiono tra le opzioni messe a disposizione dal principale gestore di blog italiani?


Roma – C’è una piccola storia italiana che forse merita di essere raccontata. Riguarda Splinder , la più importante piattaforma italiana di weblog. E riguarda per essere più precisi i suoi feed RSS che non ci sono. Splinder è forse il più grande successo della Internet italiana dell’ultimo anno. Più di 20.000 persone hanno aperto negli ultimi 12 mesi un blog utilizzando questo servizio che consente a chiunque di approntare in 5 minuti il proprio diario elettronico sul web, gratuitamente, senza banner pubblicitari e in tutta semplicità.

Di queste 20.000 persone la stragrande maggioranza non ha idea di cosa significhi “avere un feed RSS”. Vive tranquillamente senza e se anche tale opzione fosse disponibile probabilmente non la utilizzerebbe. Inoltre è il caso di dire che Splinder, del servizio che regala ai propri utenti, puo’ evidentemente fare cio’ che crede. Puo’ insomma continuare a privare quanti aprono il loro weblog da quelle parti, della possibilità di esportare i propri contenuti al di fuori di Splinder stessa mediante l’XML senza che nessuno gridi allo scandalo.

Premesso questo, perchè sarebbe importante che Splinder consentisse – come fanno quasi tutti gli altri sistemi di hosting blog disponibili in rete – ai propri sottoscrittori di “sindacare” quanto essi scrivono, rendendo tali contenuti disponibili liberamente sotto forma di feed RSS? La risposta non è una sola. Intanto proprio perchè, banalmente, lo fanno (quasi) tutti: persino produttori di contenuti professionali e autorevoli come BBC, New York Times o Wired rendono disponibile quanto pubblicano in tale formato; poi perchè, sia come sia, i contenuti dei weblog che Splinder ospita sono in ogni caso di proprietà dei rispettivi autori che dovrebbero -se lo vogliono – poterne fare ciò che credono, infine perchè a quanto pare a Splinder non costerebbe nulla o quasi. Il motore sul quale Splinder gira – secondo Matteo Cassese di SkipIntro – è quello di Drupal , un sistema di content management open source che prevede originariamente tale opzione che Splinder avrebbe quindi deciso di non rendere disponibile.

Il punto di vista di Marco Palombi di Splinder al riguardo è del tutto differente. Secondo Palombi rendere disponibili i feed RSS su Splinder – una opzione alla quale stanno lavorando da tempo – richiede molti controlli per evitare per esempio che gli aggregatori possano generare involontari attacchi DOS. Senza contare che la scelta di rendere disponibili i feed richiede in ogni caso la disponibilità di banda aggiuntiva.

Sta di fatto che, nonostante le promesse fatte qualche tempo fa, a tutt’oggi non solo gli utenti di Splinder non possono creare feed RSS delle loro pagine (se non utilizzando servizi esterni alternativi), ma da qualche giorno si sono ritrovati fra le opzioni disponibili un sistema di aggregazione di contenuti simile a quello dei feed RSS ma limitato agli utenti di Splinder stesso.

Le conseguenze di questa parziale chiusura di Splinder verso l’esterno sono che chiunque utilizzi un newsreader di feed RSS per aggregare e leggere contenuti molto vari – e chi, come me, li utilizza da tempo sa quali incomparabili vantaggi essi comportino – è costretto a tagliare fuori dalle proprie fonti informative tutti i blog di Splinder, una buona percentuale della blogosfera italiana. Oppure a visitare ad uno ad uno i propri blog preferiti via web alla ricerca di eventuali aggiornamenti. Il tutto con grande dispendio di tempo.

Sarà per questo che da qualche giorno nella blogosfera italiana la “non” scelta di Splinder è aspramente criticata. E’ possibile che Splinder abbia deciso di rendere disponibile tale opzione solo per i servizi a pagamento che dovrebbero partire fra poco (un po’ come ha fatto Blogger per molto tempo) nel qual caso tale decisione sarà almeno in parte capibile. Oppure potremmo trovarci di fronte semplicemente ad un ritardo dovuto alla necessità di occuparsi prima di altri problemi più importanti, come dichiarato da Palombi. Del resto Marco Palombi – CEO di Tipic e di Splinder, in una gentile mail che mi ha inviato ieri, nega che Splinder abbia alcuna intenzione di rinchiudere i propri utenti dietro un invisibile muro e a tal proposito fa notare che perfino Blogger, la più utilizzata piattaforma di blog al mondo, ha fino a oggi reso disponibile i feed RSS solo nella sua versione a pagamento (Blogger ha comunque da poco annunciato che renderà disponibili nelle prossime settimane i feed a tutti i suoi sottoscrittori gratuitamente; n.d.a.). L’idea prossima ventura di Splinder – una idea interessante e certamente innovativa – è in ogni caso quella di legare a doppio filo il mondo dei blog e quello dei sistemi di instant messaging.

Su Splinder girano, vale la pena ricordarlo, alcuni del blog italiani più letti, da quello di Pino Scaccia a Personalità Confusa , da Massaia a Falso Idillio , da Zop Blog a molti altri. Gli esercizi di stile blog di Antonio Zoppetti su Zop Blog sono – per fare un esempio fra i possibili – già diventati un libro (Antonio Zoppetti, Blog. PerQueneau? La scrittura cambia con internet . Luca Sossella editore, Roma 2003) e da qualche tempo i tentativi di contaminazione fra blog e letteratura tentati da quelle parti sono anche una trasmissione su Radio Rai estremamente nuova e originale. Tutti questi contenuti (e molti altri) sarebbero facilmente disponibili in formato XML se solo Splinder lo volesse.

Gaspar Torriero , un blogger appassionato e molto noto, ha provocatoriamente aperto un blog su Splinder dal titolo ” Splinder non ha i feed RSS ” che è diventato un piccolo punto di raccolta di tutto cio’ che si scrive in rete al riguardo.

I feed RSS sono una metafora efficace di come Internet potrebbe e dovrebbe essere. Sono righe di testo, multipiattaforma, consentono aperture ed aggregazioni semplici e formidabili. Per fare alcuni esempi di cosa ci si possa fare, la rivista musicale RollingStones li utilizza da qualche tempo perchè i propri utenti possano ricevere sul loro newsreader ogni articolo nel quale sia citato il nome del loro cantante preferito. Il sito web allconsuming.net è invece in grado di monitorare in tempo reale tutto cio’ che si scrive sui libri in migliaia di weblog e crea una classifica di gradimento giornaliera dei testi maggiormente citati. Attraverso i feed RSS, All consuming tiene il polso della discussione in corso nella blogosfera su di un argomento specifico. Sono solo due esempi di applicazioni rivoluzionarie dalle quali il più importante gestore di weblog italiano ha scelto per ora di chiamarsi fuori.

In attesa che, in una maniera o nell’altra, il primo gestore di blog italiano ci ripensi.

Massimo Mantellini
Manteblog

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Pubblicato il
29 set 2003
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