Roma – Hanno deciso di non attuare il loro progetto i promotori dell’ iniziativa con cui si voleva diffondere in rete, al costo di 4,80 euro, la versione accessibile digitale di Harry Potter e l’Ordine della Fenice , l’ultimo libro della celebre saga realizzata dalla scrittrice britannica J.K. Rowling.
Ad annunciare il blocco del progetto è stato l’ispiratore dell’iniziativa, l’esponente radicale Paolo Pietrosanti, che in una conferenza stampa ieri ha confermato di essere stato citato da Salani Editore dinanzi al Tribunale civile di Milano . Il Tribunale, che terrà l’udienza il 14 novembre, si è detto pronto a sanzionare Pietrosanti con una multa variabile tra gli 8mila e i 10mila euro per ogni giorno di distribuzione.
“Sono stato citato – ha spiegato Pietrosanti – con un’onerosa richiesta di danni. L’editore Luigi Spagnol ha stampato il quinto volume della saga della Rowling su carta “amica” delle foreste e ha detto che per questo il libro è un po’ più caro e poi mi manda davanti al giudice perché proponiamo la lettura più amica dell’ambiente in assoluto, quella senza carta, attraverso il computer”.
Insieme all’imprenditore informatico Francesco Tranfaglia, anche lui non vedente, Pietrosanti ha accusato dati alla mano la lentezza e i ritardi che sarebbero stati accumulati dalla Biblioteca di Monza, ente che secondo un accordo con l’Aie (Associazione degli editori) ispirato ad una normativa europea, dovrebbe rendere disponibili gratuitamente per i non vedenti tutti i titoli pubblicati dagli editori italiani.
Durante la conferenza stampa, trasmessa da RadioRadicale, sul cui sito è possibile riascoltarla, Tranfaglia ha spiegato che “c’è un finanziamento dello Stato di 4 milioni di euro l’anno perché venga realizzato questo accordo. All’anno vengono prodotti in Italia 25 mila file di libri ma nel catalogo generale della Biblioteca di Monza ce ne sono complessivamente 60 mila dei quali 6 mila in digitale. La disponibilità per i ciechi è dunque alquanto limitata, senza parlare dei volumi scolastici che sono quasi inesistenti in file”.
Ma le accuse dei non vedenti sono rivolte anche all’editore del libro. “Per Harry Potter e l’Ordine della Fenice – ha dichiarato Pietrosanti – era stata la disponibilità per i non vedenti tre giorni dopo l’uscita in libreria. Ma, oltre ad esserci un po’ di ritardo, abbiamo scoperto che non è a disposizione il file del libro bensì 20 copie stampate in braille “. Secondo Pietrosanti questo significa che l’editore e la Biblioteca di Monza “devono risponderne moralmente, politicamente e imprenditorialmente perché sono bugie che toccano persone che hanno debolezze, in questo caso la cecità”.
Sulla delicata questione dell’accessibilità dei libri per i non vedenti lo stesso Pietrosanti sul proprio sito ha pubblicato un lungo commento nel quale, tra le molte cose, si afferma:
“Non abbiamo nulla, sia chiaro, contro gli editori e gli stampatori, nulla contro i successori di Gutenberg e manuzio, contro i continuatori dell?opera di coloro cui si deve soprattutto la diffusione della forma forse principe del dialogo e della interazione umana ? che tale resterà di certo.
No. Tutt?altro. E? amore per i libri che ci spinge a…a leggere. A leggere. Anche se ciechi, anche se i nostri occhi non funzionano. Perché è possibile, semplicemente perché è possibile, semplicemente perché la intelligenza dell?Uomo ha donato a sé la possibilità per i ciechi di leggere e studiare con relativa facilità.”