Tokyo (Giappone) – Toshiba potrebbe essere il primo produttore, nel corso del 2005, ad avvalersi di un processo di produzione dei chip a 65 nanometri, una tecnologia che consentirà di produrre chip ancora più veloci, piccoli e in grado di consumare meno energia elettrica.
Una delle prime e possibili applicazioni del nuovo processo produttivo a 65 nanometri potrebbe essere dato dal nuovo chip che accompagnerà la prossima versione della PlayStation di Sony , un colosso che circa un anno e mezzo fa ha stretto una partnership con Toshiba e IBM per lo sviluppo del cuore tecnologico della sua nuova console da gioco.
Il piano di produrre chip a 65 nanometri fa di Toshiba e Sony due partecipanti di spicco in quella corsa che dovrebbe portare alcuni dei giganti del settore, come Intel e AMD , a rilasciare i primi chip a 65 nanometri entro i prossimi due anni.
La gara più imminente è quella che si sta disputando sui 90 nanometri, una tecnologia che Intel si appresta ad introdurre sul mercato con Prescott, nome in codice della nuova evoluzione del Pentium 4.
Grazie alla futura generazione di chip a 65 nanometri, Sony conta di implementare nel chip che equipaggerà la propria console numerose funzioni extra, fra cui la possibilità di registrare programmi TV, navigare sul Web, gestire le e-mail ed effettuare chiamate vocali.
Toshiba, che da anni è specializzata anche nella produzione di hard disk per notebook e dispositivi mobili, ha anche annunciato di aver sviluppato il suo primo hard disk con dimensioni inferiori a 1 pollice.
Il microdrive, di cui non è ancora nota la data di uscita sul mercato né la capacità massima, misura per la precisione 0,85 pollici e dovrebbe entrare in diretta competizione con quello da 1 pollice prodotto da Hitachi , ponendosi inoltre come alternativa, seppur inizialmente abbastanza costosa, agli attuali hard disk da 1,8 pollici utilizzati nei player MP3, nei computer palmari, nelle set-top box e in altri dispositivi elettronici di consumo.