Censura/ Ma chi vuole Kiev nella UE?

Censura/ Ma chi vuole Kiev nella UE?

Se le premesse sono quelle della nuova legge anti-internet e anti-libertà in molti si chiedono perché l'Unione Europea dovrebbe accettare l'ingresso dell'Ucraina
Se le premesse sono quelle della nuova legge anti-internet e anti-libertà in molti si chiedono perché l'Unione Europea dovrebbe accettare l'ingresso dell'Ucraina


Roma – No alla pubblicazione su internet di materiali che possano in qualche modo promuovere il terrorismo o la sovversione dello stato, no a materiali pornografici, no a quelli violenti, no alla discriminazione e alla diffamazione. Non è il confuso sogno segreto di qualche isolato censore ma è il profilo della nuova legge appena firmata dal presidente ucraino Leonid Kuchma. Una legge che arriva a poche settimane di distanza dai colloqui Ucraina-UE per l’ingresso nell’Unione Europea.

La legge, approvata dal Parlamento a novembre, pone l’indice contro una serie di comportamenti che in molti paesi, anche nella UE, sono già considerati illegali. Ma va anche ben oltre, senza curarsi della libertà di espressione che pure è uno dei fondamenti dell’Unione.

I divieti previsti dalla legge, inoltre, sono di una vaghezza tale da generare perplessità sull’applicabilità delle censure che promette e sulla incertezza del diritto che si viene a costituire.

Il tutto è condito dal fatto che la nuova normativa è passata come un atto contro il terrorismo , in particolare contro coloro che potrebbero desiderare un rovesciamento violento del governo del paese o imporre pericolose modifiche costituzionali. Cosa la pornografia, per dirne una, abbia a che vedere con tutto questo rimane evidentemente un mistero per gli osservatori internazionali. Inutile sottolineare che sulla normativa è già scesa la scomunica di Repoters sans frontieres .

“Secondo giornali locali, come la Ukrainskaya Pravda – riportava PI lo scorso novembre – dietro questa legislazione ci potrebbe essere l’interesse dell’attuale presidenza ucraina per controllare la stampa in vista delle elezioni presidenziali previste per il prossimo ottobre 2004. Un’illazione, evidentemente, che certo ha come sponda le accuse che dal Consiglio d’Europa più volte si sono riversate sul capo del presidente ucraino, Leonid Kuchma, decisamente propenso a non consentire all’informazione di circolare al di fuori di una qualche forma di controllo”.

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Pubblicato il
23 dic 2003
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