Pirateria, le major fan quadrato

Pirateria, le major fan quadrato

HP produrrà solo prodotti antipirati. In Italia nuove azioni contro i bucanieri del software. L'industria trova nuove strade contro chi duplica musica ma anche contro certo e-comm. In tutto il mondo si compatta il fronte del copyright
HP produrrà solo prodotti antipirati. In Italia nuove azioni contro i bucanieri del software. L'industria trova nuove strade contro chi duplica musica ma anche contro certo e-comm. In tutto il mondo si compatta il fronte del copyright


Roma – Giorni bollenti sul fronte della pirateria. In Italia venerdì scorso si è avuta notizia della grossa operazione condotta a Livorno dalla Guardia di Finanza, una indagine che ha coinvolto numerose imprese e portato alla denuncia di 11 persone all’autorità giudiziaria.

Una nota della Business Software Alliance , che ha coadiuvato le forze dell’ordine, ha specificato che il Nucleo Provinciale Polizia Tributaria di Livorno ha individuato in 16 imprese di Livorno, Milano, Bergamo e Brescia l’uso di software privo di licenza su numerosi computer (underlicensing), in particolare programmi Apple, Microsoft, Adobe, Macromedia, Symantec e Autodesk, tutti produttori che aderiscono anche a BSA.
La denuncia a carico dei responsabili delle imprese comprende il reato di violazione di diritto d’autore ma anche sanzioni amministrative che stando alla legge ammontano al doppio del valore di mercato del software illegale rinvenuto nell’operazione. Considerando che sono stati sequestrati migliaia di programmi per un valore di mercato di 1,36 milioni di euro, la sanzione è destinata a pesare non poco sui bilanci aziendali.

Venerdì è stato anche il giorno in cui sei persone sono state denunciate in Campania per aver duplicato illegalmente audio, video e software e aver tentato di rivendere il tutto via Internet a basso costo effettuando spedizioni in contrassegno. I sei avevano pubblicizzato le proprie attività in rete, in particolare su Usenet e su siti web dedicati.

Un piccolo terremoto lo ha invece creato Carly Fiorina di HP : il CEO del colosso hi-tech ha infatti sferrato un attacco senza precedenti ai pirati del software e della musica, annunciando una vera e propria rivoluzione nella propria linea industriale. Fiorina dall’expò tecnologico CES di Las Vegas ha infatti annunciato che HP, d’ora in poi, includerà tecnologie di protezione in tutti i propri device.

Fiorina ha attaccato sostenendo che chi condivide musica online colpisce al cuore l’economia dell’America e persino il morale della nazione e ha avvertito che “il solo fatto che si possa rubare musica non significa che sia lecito. E’ illegale, è sbagliato e ci sono cose che noi come produttori di tecnologia potremmo fare per dare un contributo. Da quest’anno ci sforzeremo di costruire ciascuno dei nostri prodotti con strumenti che rispettino i diritti digitali”.

A rendere più forti le parole di Fiorina ci ha pensato anche Jimmy Iovine, chairman di Interscope, che ha aggredito quella che ha definito la “cultura del file sharing”. Insieme a Fiorina sul palco del CES, a rafforzare il concetto, ci hanno pensato anche personaggi dello show business, dalla star hollywoodiana Ben Affleck ai musicisti The Edge (U2), Sheryl Crow e Alicia Keys, favorevole allo scaricamento “a patto che dopo si esca a far acquisti”.

Nelle scorse ore, inoltre, l’amministrazione Bush ha approvato l’inserimento della Corea del Sud nella Watch List che comprende tutti i paesi nei quali è più alto il tasso di pirateria e che, per questo, rischiano sanzioni economiche . In particolare vengono presi di mira la condivisione e il download di film e musica americani, che nel paese asiatico raggiungono vette, secondo le major, del tutto intollerabili, forse anche a causa del fatto che la Corea è lo stato al mondo dove più alta è la diffusione di banda larga . L’inserimento nella Watch List precede di poco, nel caso di paesi ad alto tasso di pirateria, l’inserimento nella Offender List e la conseguente irrogazione di sanzioni che nel caso dell’Ucraina hanno raggiunto anche i 75 milioni di dollari.

Ma il controllo del mercato musicale non passa solo attraverso la repressione globale della pirateria ma anche nel far rispettare i paletti che regolano le attività internazionali di commercio elettronico. Come dimostra la vicenda che riguarda Amazon.com . La divisione inglese del celebre shop online è stata infatti denunciata dalla British Phonographic Industry (BPI) perché avrebbe venduto ad utenti britannici CD musicali a prezzi scontati, CD che avrebbe comprato al di fuori dello spazio economico europeo e che, per questo, avrebbe potuto comprare a prezzi decisamente inferiori a quelli del mercato comunitario. BPI ha spiegato che “se un distributore importa musica dal di fuori dell’Europa allora viola la legge”.

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Pubblicato il 12 gen 2004
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