Eolas, MS non modifica il suo browser

Eolas, MS non modifica il suo browser

L'azienda non ci sta e non intende mettere mano a Internet Explorer almeno fino a quando l'Ufficio brevetti USA non avrà chiarito i propri dubbi sul brevetto Eolas
L'azienda non ci sta e non intende mettere mano a Internet Explorer almeno fino a quando l'Ufficio brevetti USA non avrà chiarito i propri dubbi sul brevetto Eolas


Redmond (USA) – Nessun cambiamento sostanziale verrà eseguito, almeno non per ora, su Internet Explorer e sul suo funzionamento in Windows come conseguenza dei brevetti Eolas. Quegli stessi brevetti sulle tecnologie base del Web che stanno suscitando enorme preoccupazione anche nel W3C per le conseguenze che possono avere sullo sviluppo stesso del Web.

Come noto Microsoft sta combattendo in tribunale contro Eolas e i brevetti che detiene su certi funzionamenti di plug-in e applet ma è già stata condannata a pagare 521 milioni di dollari ad Eolas per violazione di brevetto nella realizzazione e diffusione di Internet Explorer.

Dalla sua Microsoft non ha soltanto la forte opposizione del W3C di Tim Berners-Lee ma anche le perplessità espresse dall’Ufficio brevetti statunitense, che di recente ha messo in dubbio l’integrità e la legittimità dei brevetti Eolas.

Proprio appellandosi a questo, alla speranza che quei brevetti vengano cancellati, e forte del supporto del settore, Microsoft ora non intende dare seguito alle modifiche al suo browser che pure derivano dalle sconfitte in tribunale. Lo stesso tribunale, peraltro, sebbene abbia garantito ad Eolas fin qui il diritto di rivendicare quel brevetto, ha anche congelato l’istanza di Eolas che chiedeva la cessazione della distribuzione del browser di Microsoft fino a quando l’Ufficio brevetti non si sarà pronunciato.

Il problema principale per l’azienda è quello ora di chiarire nei tempi più rapidi possibili ai propri partner cosa cambierà e se cambierà qualcosa nel proprio browser. “Noi – ha spiegato un portavoce dell’azienda – contiamo di spazzar via qualsiasi confusione proseguendo nel dialogo aperto con i nostri partner e i nostri sviluppatori”.

La palla, a questo punto, passa all’Ufficio brevetti.

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Pubblicato il
2 feb 2004
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