Mountain View (USA) – Google, tanto per cambiare, è in mezzo alla tempesta degli umori della rete. La sua divisione Blogger.com , acquisita un anno fa , ha infatti formalizzato il proprio interesse a sostenere una tecnologia di diffusione dei contenuti web alternativa al formato più noto, l’RSS (Really Simple Syndacation).
Parliamo di sistemi di distribuzione ampiamente utilizzati da una enorme quantità di siti per scambiare e segnalare contenuti e alimentare la circolazione delle informazioni. Formati XML come RSS, adottati da molti siti, tra cui Punto Informatico, si sono imposti per la semplicità di applicazione e anche perché, la scorsa estate, il copyright di RSS 2.0 è passato nelle mani del Berkman Center for Internet & Society della Facoltà di legge di Harvard, un ente non profit che ora distribuisce liberamente la tecnologia sotto licenza Creative Commons .
Tutto questo, però, non basta evidentemente a Blogger, cioè a Google, che ha deciso invece di sostenere il formato noto come Atom. Al contrario di RSS, che era nata come tecnologia chiusa, Atom nasce come sistema aperto giunto ora alla versione 0.3 .
Secondo Dave Winer, di Harvard, una delle menti dietro RSS, la decisione di Google è sbagliata . “Stanno dividendo gli utenti – ha attaccato – inclusa gente che non usa il loro software (Blogger, ndr.). C’è un sacco di fiducia implicita nel network RSS, fiducia che i produttori si comporteranno razionalmente e terranno da conto gli utenti. Chiunque ne faccia parte (del network, ndr.) può romperlo, e Google ci sta provando. Ma credo nel tessuto connettivo della comunità. O Google fallirà oppure Atom sarà il nuovo standard di syndacation”.
In realtà Google si è già difesa da queste accuse sostenendo che gli utenti della sua piattaforma che già utilizzano RSS potranno continuare a farlo e che a tutti gli utenti di Blogger, d’ora in poi, offrirà il supporto per Atom. “Non stiamo portando via nulla”, hanno dichiarato dal quartier generale di Mountain View.
Applausi alla mossa di Google, evidentemente, sono giunti dai sostenitori di Atom, secondo cui è persino ovvio che Google si rivolga ad uno standard aperto e open source a cui chiunque può collaborare piuttosto che continuare a sostenere una tecnologia che, in fin dei conti, nasce come proprietaria. Atom, con l’ausilio di alcuni ingegneri IBM che hanno contribuito al suo sviluppo, verrà presto sottoposto alla Internet Engineering Task Force affinché sia dichiarato un formato standard tra le tecnologie di rete.
Vada come vada, il successo dell’uno o dell’altro formato lo decideranno i siti e, in primis, proprio i blog, che di RSS e Atom sono i massimi utilizzatori. In questo senso assume particolare rilevanza un progetto come quello del blogger italiano di vecchia data Antonio Cavedoni , divertito autore di un convertitore dei feed XML Atom 0.3 in feed RSS 1.0, un progetto destinato a sollevare notevole interesse nella blogosfera . Qui tutti i gustosi particolari.