Gli USA coltivano la sorveglianza totale

Gli USA coltivano la sorveglianza totale

I progetti dell'ammiraglio Pointdexter sono tutt'altro che defunti e vengono portati avanti da diverse entità. L'obiettivo è incrociare tutti i dati possibili per prevenire attacchi terroristici. Con un occhio particolare sui non-americani
I progetti dell'ammiraglio Pointdexter sono tutt'altro che defunti e vengono portati avanti da diverse entità. L'obiettivo è incrociare tutti i dati possibili per prevenire attacchi terroristici. Con un occhio particolare sui non-americani


Washington (USA) – Per far digerire meglio le proprie attività ai sostenitori della privacy e dei diritti civili, i responsabili di alcuni preoccupanti progetti governativi americani basati sul monitoraggio dell’individuo sottolineano che a venire presi di mira non sono tanto i cittadini americani quanto gli stranieri che si trovano nel paese o, più in generale, gli stranieri.

Questa la difesa fin qui fornita da fonti governative dinanzi all’allarme lanciato nelle scorse ore dalla Federazione degli scienziati americani che ha rivelato ad Associated Press come i progetti che facevano parte del contestatissimo programma Total Information Awareness (TIA) dell’ ammiraglio Pointdexter sono vivi e vegeti. Vanno avanti anche se il Congresso ha tagliato i fondi e chiuso l’ufficio dello stesso Pointdexter in seno al DARPA , il centro progetti avanzati della Difesa statunitense.

Nello stornare i fondi del TIA, il Congresso ha mantenuto lo stanziamento di 64 milioni di dollari a favore di una agenzia di cui si sa pochino, la ARDA , ossia “Advanced Research and Development Activity”. Da questa agenzia, le cui attività sono in gran parte classificate e non accessibili al pubblico, verrebbero finanziati una serie di progetti di data mining studiati per incrociare le informazioni provenienti da database pubblici e militari con quelle di database privati e commerciali.

La missione ufficiale dell’ARDA è quella di sviluppare strumenti software e hardware che consentano di intercettare le comunicazioni dell’intelligence straniera, attività dunque strettamente legate al controspionaggio .

Stando a quanto fin qui emerso, i progetti sostenuti da ARDA, che coinvolgono imprese americane ma anche laboratori di ricerca universitari e alcune importanti menti della ricerca scientifica statunitense, riprendono alla lettera le ricerche finalizzate alla realizzazione del TIA. Persino alcuni dei nomi che erano stati coinvolti da Pointdexter nel TIA ora hanno contatti diretti con ARDA per la realizzazione di potenti piattaforme di data mining.

“L’intera azione parlamentare – ha spiegato un esponente della Federazione – ricorda il gioco delle tre carte. Per loro probabilmente ci può essere una differenza sufficiente tra i progetti per poter dichiarare che il TIA viene cancellato mentre dal punto di vista pratico i suoi obiettivi continuano ad essere al centro di altri studi”.

Ciò si deve al fatto che il Congresso, pur decidendo che il TIA sollevava troppe preoccupazioni sul fronte della privacy per poter essere appoggiato, non ha però ritenuto di cancellare le linee di finanziamento verso la realizzazione di software dedicato che potesse aiutare le attività di intelligence nella prevenzione anti-terroristica . Ma se il TIA era stato messo in discussione in mezzo mondo, Italia compresa , dei nuovi progetti al momento si sa poco o nulla.


Tra le poche certezze, c’è la presenza di 18 progetti ARDA, già compresi nel TIA, tra i quali Link Discovery ed Evidence Extraction , due colonne delle attività di data mining e successiva gestione delle informazioni rilevate da una molteplicità di risorse. Dati che possono essere di qualsiasi natura, audio-video, documenti, formule e via dicendo e provenire da qualsiasi fonte: internet, telefono, email, posta tradizionale, carta di credito e altro ancora. Associated Press ricorda come l’ufficio di Pointdexter all’epoca descrisse questi progetti non solo come qualcosa che consente di “unire i punti” ma anche di decidere “quali punti unire” .

Il grosso del lavoro che impegna ora gli scienziati collegati ad ARDA va nella direzione di realizzare potenti sistemi di archiviazione, capaci di gestire petabyte di informazione e allo stesso tempo in grado di trovare “connessioni” tra le persone e i loro comportamenti, le operazioni delle imprese e degli enti, la partecipazione e la realizzazione di eventi e via dicendo…

Va detto che questi progetti, integrati in quello che viene definito National Foreign Intelligence Program , un programma su cui il Congresso ha posto un alto livello di segretezza, raccolgono dati che nelle intenzioni potrebbero essere eventualmente utilizzati soltanto all’estero o soltanto verso residenti non americani sul suolo degli Stati Uniti.

A questo punto i sostenitori della privacy hanno poco spazio di manovra. Il senatore Ron Wyden, che si dedicò ad affossare il TIA, ha chiesto che il Congresso riveli tutto sui progetti di data mining e ha anche chiesto al Pentagono di proporre, relativamente alla gestione dei dati, delle regolamentazioni che il Congresso potrebbe poi trasformare in legge.

Da parte sua quelli dell’ARDA, che lavorano in un regime di semi-segretezza e a stretto contatto con CIA , NSA e FBI , si sono limitati a dire che si tratta di una piccola agenzia di 8 persone che lavorano contro il terrorismo e che non si sognerebbero mai di affidare ad agenzie non governative dati relativi a privati cittadini. Americani?

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Pubblicato il
24 feb 2004
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