Tokyo (Giappone) – Il produttore giapponese ZMP potrebbe essere il primo al mondo a lanciare sul mercato consumer un robot “umanoide”, ovvero in grado di camminare – oltre che fare altre cosette carine, come ballare e fare l’inchino – su due gambe.
Nuvo, questo il nome del robottino, è alto 39 cm e pesa circa due chilogrammi e mezzo. È in grado di rialzarsi da solo in caso di caduta e, grazie ad una tecnologia di riconoscimento vocale, di obbedire a circa 1.000 comandi a voce, come: fermati, avanza, girati, inchinati, ecc. Il robottino, che può anche essere comandato attraverso un telefono cellulare, è in grado di scattare foto e inviarle ad un videofonino di NTT DoCoMo.
L’aspetto di Nuvo è molto sobrio e abbastanza curioso: la testa, ad esempio, è incassata nel torace e al posto delle mani sono state realizzate due piccole sfere.
Attualmente i robot umanoidi prodotti, fra gli altri, da Honda (v. qui ) e Sony (v. qui ), vengono esclusivamente venduti o dati in affitto alle aziende per essere mostrati alle fiere o svolgere compiti particolari, come ad esempio il portiere . ZMP è invece intenzionata, attraverso un distributore, a commercializzare la sua nuova linea di robottini a due gambe, Nuvo, in alcuni grossi centri commerciali e negozi di giocattoli giapponesi.
Ma Nuvo è tutt’altro che un giocattolo. Questo robot, sebbene progettato per minimizzare i costi e la complessità di produzione, si basa sulle stesse tecnologie alla base dei robot umanoidi che ZMP ha fino ad oggi sviluppato per i centri di ricerca e le grosse aziende.
L’azienda giapponese commercializzerà il robot entro la fine dell’anno ad un prezzo di 500.000 yen, pari a poco meno di 3.700 euro. Pur se nettamente inferiore a quello di robot più grandi e sofisticati, il prezzo di Nuvo è ancora decisamente alto: nonostante questo, ZMP spera di vendere, nel giro di un anno, circa 3.000 unità nel solo Giappone. Tanto per fare un paragone, il cane robot di Sony, Aibo, fu introdotto inizialmente sul mercato ad un prezzo di circa 2.500 dollari.
Il produttore giapponese spera tuttavia che, nel giro di un anno o due, i suoi robottini umanoidi consumer potranno costa quanto un notebook entry-level.