Roma – Si è concluso con qualche dato di fatto il meeting romano dell’ICANN , incontro internazionale che ha esaminato ed approvato una delle richieste più pressanti della comunità internet: la possibilità di registrare domini con caratteri diversi da quelli latini .
ICANN , l’organizzazione che sovraintende al sistema dei domini e che è ritenuta dal ministro all’innovazione italiano Lucio Stanca centrale per l’internet governance , ha stabilito, in particolare, il varo di domini in caratteri cirillici, arabi e tedeschi (per la dieresi). Sebbene non siano stati introdotti i caratteri cinesi, al centro di una diatriba di vecchia data tra operatori, ICANN e governo cinese, il passo avanti consentirà la registrazione di molti nuovi domini. In Germania, infatti, sono già 600mila le richieste di domini caratterizzati dalla umlaut, la dieresi appunto.
Ma una decisione probabilmente ancora più importante per il futuro sviluppo della rete è la creazione del ccNSO , sigla che sta per “Country Code Name Supporting Organisation”. Si tratta di un organismo che consentirà di riunire attorno ad un tavolo, per definire procedure e amministrazioni, le autorità di registrazione dei domini nazionali locali, come gli “.it” italiani. Il ccNSO, è stato detto, potrà stabilire procedure comuni e omogenee per tutti i ccTLD, cioè i domini nazionali, eliminare gli ostacoli burocratici e, più in generale, favorire lo sviluppo dei domini nazionali, accanto alle estensioni gTLD (generic Top Level Domain) quali.com,.net. e.org.
La creazione del ccNSO viene vista come un passo avanti di un certo spessore soprattutto per la definizione di policy condivise ma anche per il supporto all’ICANN stesso. Un nuovo passo, evidentemente, per sganciare l’ICANN dall’amministrazione americana : formalmente infatti il ruolo dell’ICANN è sottoposto ancora oggi al ministero del Commercio statunitense.
Di un certo peso, evidentemente, sono stati i casi giudiziari che si sono aperti proprio alla vigilia dell’incontro di Roma. Da un lato la denuncia di VeriSign secondo cui ICANN ostacola il proprio business e dall’altro la denuncia degli operatori secondo cui VeriSign , grazie al silenzio dell’ICANN, ha messo in piedi il WTS (Waiting List Service), una procedura per impedire il passaggio di mano di domini registrati, aumentando però i costi per chi registra. Tutti argomenti che l’ICANN ha ora intenzione di affrontare aprendo un tavolo di negoziato con VeriSign.