Supercomputer Linux nel mirino di SCO

Supercomputer Linux nel mirino di SCO

Le minacce legali di SCO si estendono ora anche a due agenzie che compiono ricerche per conto del Governo USA e utilizzano alcuni fra i più potenti supercomputer Linux
Le minacce legali di SCO si estendono ora anche a due agenzie che compiono ricerche per conto del Governo USA e utilizzano alcuni fra i più potenti supercomputer Linux


Roma – Ci sono anche due fra i maggiori centri di ricerca governativi americani, il Lawrence Livermore National Laboratory ( LLNL ) e il National Energy Research Scientific Computing Center ( NERSC ), nella lista degli utenti di Linux a cui SCO Group ha perentoriamente chiesto di “mettersi in regola”.

I due enti federali, che operano sotto la guida del Ministero americano per l’Energia, hanno ricevuto una lettera in cui SCO ha notificato loro quella che sostiene essere la violazione di copyright conseguente all’utilizzo di Linux. Di conseguenza li ha sollecitati ad acquistare la sua licenza.

Entrambe le lettere risalgono a qualche mese fa, ma sono state rese pubbliche soltanto nei giorni scorsi. In particolare, la comunicazione pervenuta all’LLNL fa parte di quella serie di notifiche che SCO ha spedito durante lo scorso dicembre, mentre il sollecito ricevuto dal NERSC è datato 16 gennaio 2004.

“Vi chiedo di poter organizzare un incontro per discutere le possibili alternative a disposizione della vostra organizzazione”, si legge nella lettera che SCO ha indirizzato al NERSC. “Crediamo di potervi offrire soluzioni per voi soddisfacenti ed economicamente realizzabili”.

“Se non risponderete ai nostri tentativi di arrivare ad un accordo di licenza – conclude minacciosa la lettera – gireremo il vostro nome ai nostri avvocati, i quali prenderanno in considerazione la possibilità di intraprendere un’azione legale nei vostri confronti”.

All’inizio del mese SCO ha concretizzato le proprie minacce facendo causa ai primi due utenti commerciali di Linux: il più grande rivenditore americano di accessori e ricambi per auto, AutoZone, e il famoso gruppo automobilistico DaimlerChrysler. Pare che sul “libro nero” di SCO vi sia anche Bank of America, il cui nome compare nei metadati del documento in formato Word con cui SCO ha notificato la querela a DaimlerChrysler.

Sia l’LLNL che il NERSC sono stati fra i primi centri di ricerca al mondo ad adottare supercomputer basati su “economici” cluster di server Linux.

Presso l’LLNL, che già utilizza un supercomputer Linux da 1.152 processori, è in fase di test un nuovo mostro di calcolo basato sullo stesso sistema operativo che, per velocità, dovrebbe piazzarsi fra le primissime posizioni al mondo. Questo sarà anche il centro in cui IBM installerà presto un sistema Blue Gene/L che, stando a quanto annunciato, dovrebbe occupare la prima posizione fra i supercomputer Linux più potenti al mondo.

Il NERSC attualmente utilizza un cluster Linux da 412 nodi e da anni collabora con IBM per lo sviluppo di supercomputer Linux e Unix.

Le diffide di SCO contro le due organizzazioni governative fanno seguito ad una missiva che il CEO dell’azienda, Darl McBride, ha inviato lo scorso gennaio al Congresso americano mettendolo in guardia circa “i rischi” per la sicurezza e l’economia legati all’uso del software Open Source. In tale occasione McBride, ormai una delle figure più invise alla comunità del software libero, fece chiaramente capire che la propria società avrebbe rivendicato le sue proprietà intellettuali anche nei confronti degli enti pubblici e delle agenzie governative.

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Pubblicato il
23 mar 2004
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