Le imprese vogliono soldi per l'ICT

Le imprese vogliono soldi per l'ICT

I dati del Governo parlano di richieste di finanziamenti di gran lunga superiori a quelli che l'Esecutivo mette in campo per agevolare l'innovazione nelle piccole e medie imprese italiane
I dati del Governo parlano di richieste di finanziamenti di gran lunga superiori a quelli che l'Esecutivo mette in campo per agevolare l'innovazione nelle piccole e medie imprese italiane


Roma – Sono 800 milioni di euro i soldi pubblici che un nugolo di piccole e medie imprese italiane (PMI) hanno richiesto al Governo a fronte di un proprio investimento globale per almeno altri 1000 milioni. Troppo, rispetto alle risorse allocate dall’Esecutivo per stimolare l’introduzione e la diffusione di evoluti sistemi tecnologici nel tessuto industriale cardine dell’economia italiana, circa 62 milioni di euro.

Stando a quanto riferito proprio dal Governo, il bando per le agevolazioni ICT emesso lo scorso novembre dal ministero all’Innovazione e da quello alle Attività produttive è stato preso di mira da 880 progetti, il 51 per cento dei quali al nord, il 26 per cento al centro e il 23 al sud.

Lo squilibrio evidente tra risorse messe in campo e fondi richiesti secondo i ministri interessati, rispettivamente Lucio Stanca e Antonio Marzano, deve costituire uno stimolo per reperire ulteriori risorse. Una prima soluzione potrebbe venire da alcune specifiche disponibilità comunitarie.

Secondo Marzano “il settore dell’ICT è tuttora inadeguatamente sviluppato nel nostro Paese. Questo aspetto, da un lato rappresenta un fattore di debolezza competitiva ma, dall’altro, costituisce una opportunità da rilanciare, come si intende fare con questo bando, per ricavare tutti quei benefici di produttività che altre economie hanno conseguito, a partire dagli USA, la cui crescita sostenuta negli anni passati si deve, in parte cospicua, proprio alla diffusione di queste tecnologie”.

Stanca ha invece sottolineato che quanto accade dà il “senso dell’urgenza” nel proseguire negli investimenti e ha affermato che il bando “favorisce l’aggregazione fra imprese affinché facciano ‘sistemà, consentendo loro di essere più competitive sui mercati globali attraverso la ricerca e l’innovazione digitale”.

Ad ogni modo, per esaminare gli 880 progetti presentati e decidere l’allocazione delle risorse comunque previste ci vorranno almeno tre mesi e le graduatorie relative dovrebbero essere comunicate entro luglio.

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Pubblicato il
29 mar 2004
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