Seattle (USA) – Dopo essersi fatto strada sui grossi server e sui mainframe, il famoso database open source MySQL prosegue il proprio cammino sul mercato enterprise con Cluster, una nuova versione dedicata alle applicazioni che richiedono un’elevata disponibilità (fino al 99,999%) utilizzando un’architettura per il calcolo parallelo.
“Tradotto in termini comprensibili a chiunque, questo significa meno di 5 minuti di down time (periodo morto, NdR) all’anno”, ha spiegato Alex Roedling, product manager della società svedese MySQL AB . “Questo è il più grande beneficio che la nuova release porta con sé”.
Minimizzare i tempi morti dei server, generalmente dovuti a guasti, crash o manutenzione, è il principale obiettivo di chi fornisce applicazioni mission-critical. Un obiettivo che MySQL AB, l’azienda che sviluppa l’omonimo database open source, sostiene di aver raggiunto attraverso l’adozione di un’architettura distribuita e fault tolerant. L’azienda ha acquistato tale tecnologia dalla propria connazionale Ericsson.
Nelle architetture cluster, il database distribuisce i dati su più server, o nodi, interconnessi fra loro: nell’eventualità in cui un nodo (o più di uno) si guasti, il cluster continuerà a funzionare conservando l’integrità del database.
“MySQL Cluster ha la disponibilità, la scalabilità e le prestazioni richieste da molte applicazioni mission-critical, ed è sufficientemente economico da rendere il clustering un’opzione attuabile per qualunque azienda”, ha dichiarato Mårten Mickos, CEO di MySQL AB.
Con il suo nuovo prodotto la società svedese corteggia quelle aziende che, pur necessitando di database ad elevata disponibilità, non vogliono o non possono acquistare le costose soluzioni fornite da colossi del settore come Oracle, IBM o Microsoft.
Una versione d’anteprima di MySQL Cluster può già essere scaricata sotto la licenza GPL dalla pagina dei download del sito MySQL.com. La versione finale, che sarà disponibile, come tradizione, anche con una licenza commerciale, verrà rilasciata durante il terzo trimestre dell’anno. Il prezzo di una licenza dovrebbe aggirarsi sui 5.000 dollari per CPU, una cifra che va comparata, secondo gli analisti, ai 20-30.000 dollari per processore dei database clusterizzati oggi sul mercato.