Tokyo (Giappone) – L’attacco alle memorie flash da parte dei produttori di hard disk può oggi contare sullo standard iVDR. Questa specifica, promossa da oltre 40 produttori, definisce una scheda di memoria standard al cui interno è contenuto un hard drive di piccole dimensioni in grado di fornire capacità di svariati gigabyte.
Sebbene il mercato già offra hard disk in formato PCMCIA, la specifica sviluppata dall’ iVDR Hard Disk Drive Consortium prevede caratteristiche quali alta resistenza agli urti (almeno in teoria, l’hard disk dovrebbe “salvarsi” anche nel caso in cui cada dalla scrivania); un formato più piccolo e leggero; e il supporto, oltre che ai PC, anche ad una vasta gamma di dispositivi elettronici di consumo: fra questi TV, set-top box, console, VCR e videocamere digitali.
I drive iVDR supportano le tecnologie per la protezione dei contenuti, requisito ormai essenziale nell’era della distribuzione di audio e video digitale.
Le card add-on in formato iVDR prevedono al momento due dimensioni: la standard (130 x 80 x 12.7 mm), contenente un hard disk da 2,5 pollici, e la Mini (67 x 80 x 10 mm), contenente un drive da 1,8 pollici (della stessa dimensione di quello impiegato da Apple sull’iPod). Il consorzio sta tuttavia lavorando su di una versione ancora più piccola, chiamata Micro (50 x 50 x 8 mm), che accoglierà hard drive da 1 pollice.
Il primo hard disk portatile basato sullo standard iVDR, con disco da 1,8 pollici, arriverà sul mercato a giorni e sarà prodotto dalla società giapponese IO Data. In attesa che i produttori di computer adottino l’interfaccia nativa iVDR, IO Data fornisce, in bundle con il proprio drive, un adattatore per connetterlo ad una porta USB 2.0. Il disco, che non richiede alimentazione esterna, ha una capacità di 20 GB.