Roma – 750 emendamenti contro la conversione in legge del decreto Urbani: queste le cartucce che dal 18 maggio al Senato verranno sparate dal gruppo dei Verdi nel tentativo di far slittare oltre il giorno 22 il varo della legge. Se si arrivasse a quella data, infatti, scadrebbe il termine utile per la conversione del decreto.
Gli emendamenti, depositati nelle scorse ore, sono stati allestiti anche con l’aiuto di molti utenti che hanno aderito all’iniziativa Affonda Urbani lanciata dal sito internet del senatore.
In realtà, come più volte dichiarato in queste ore dallo stesso Cortiana ma anche dalla relatrice del provvedimento alla Camera Gabriella Carlucci, la speranza è quella di arrivare allo stralcio dell’articolo 1 , ossia di quella parte del provvedimento che si occupa nello specifico di pirateria e sanzioni.
Secondo Cortiana, se sussiste la volontà politica di eliminare le norme sulla pirateria in attesa di rivederle con più calma e attenzione , si potrebbe concordare lo stralcio, approvare il provvedimento in poche ore e rispedirlo immediatamente alla Camera per l’approvazione definitiva. “Se questa volontà non c’è – ha dichiarato il senatore in un intervento a Radio24 – seguiremo la via dell’ostruzionismo”. Come indicato dallo stesso Cortiana a Punto Informatico nei giorni scorsi , il grosso degli emendamenti è rivolto contro le sanzioni , il bollino virtuale , la tassa sui masterizzatori e il software di masterizzazione .
Ma mentre Cortiana lamenta che il relatore del provvedimento al Senato non abbia presentato la prevista relazione per l’Assemblea di Palazzo Madama che dovrà decidere sulla conversione del decreto, la relatrice alla Camera, l’on. Carlucci, ha espresso rammarico per l’introduzione nel provvedimento dell’emendamento che ha introdotto la locuzione per trarne profitto , che di fatto porta sanzioni penali a carico degli utenti. Come ha spiegato Carlucci a Radio24 , ha pesato “la mancanza di tempo di verificare tutto quello che stavamo proponendo”.
Il problema a questo punto, dunque, è l’atteggiamento del Governo che, pur dichiarandosi attraverso lo stesso ministro Giuliano Urbani favorevole ad un Ordine del Giorno che lo impegni a realizzare una successiva normativa correttiva , si è per ora dimostrato del tutto contrario allo stralcio dell’articolo 1 del provvedimento. Come ha spiegato la relatrice Carlucci, il Governo “ha preso degli impegni con l’industria del cinema e della musica” e dunque ora non sembra disponibile a tornare sui propri passi.
Anche per questo, in occasione del dibattito in Senato sul decreto, è alle viste una manifestazione nazionale dinanzi al Senato della Repubblica. Nei prossimi giorni si conosceranno i dettagli della mobilitazione che invita chi si oppone al provvedimento a scendere in piazza, un evento di cui in queste ore si parla sul sito di Cortiana .