Roma – Sono ore frenetiche, queste, per i cybercop che stanno indagando su alcune delle più preoccupanti epidemie di virus informatici, una attività che ha portato nelle scorse ore non solo al già raccontato arresto dell’autore di Sasser ma anche a quello di Phatbot e Agobot .
Se nel caso di Sasser ci si trova dinanzi ad un giovane di 18 anni capace di produrre un codice penetrato in centinaia di migliaia di computer, nel caso di Phatbot si parla di un writer considerato particolarmente abile dagli esperti. Sebbene siano entrambi tedeschi, tra i due autori arrestati nelle medesime ore potrebbero non esserci collegamenti ovvi, anche se, viste le voci che si rincorrono, un collegamento non è da escludere. Si parla infatti di una imminente azione che nelle prossime ore potrebbe mettere al tappeto quelli di Skynet , la crew di virus writer che ha rivendicato la creazione di worm a larghissima diffusione come la lunga serie di Netsky .
Da tempo Skynet è al centro delle attenzioni dei cybercop, da quando quella crew ha ingaggiato una guerra di worm contro altri virus writer, nello specifico gli autori di Beagle e delle sue varianti, anche questi ultimi codici capaci di infilarsi in migliaia di macchine (vedi il lancio di SalvaPC Beagle si fa in 4 ).
Contro l’autore di Sasser ha giocato un ruolo importante la taglia da 250mila dollari che Microsoft si è impegnata a consegnare a chi avesse fornito informazioni utili all’individuazione dell’autore del worm. L’unico motivo che probabilmente risparmierà al giovane la galera è il fatto che quando ha scritto il worm non era ancora maggiorenne.
Secondo gli esperti di Sophos , l’individuazione dell’autore di Sasser, così come il fermo del programmatore 21enne che ha creato Phatbot potrebbero portare “agli arresti più significativi nella storia del crimine informatico”. “Non sarò sorpreso – ha spiegato ai reporter un consulente Sophos – se a breve vi sarà una sequela di arresti”.