Roma – Un canale telematico in fibra ottica che affiancherà il collegamento stradale e ferroviario tra Budapest e Barcellona, passando da Milano . Un flusso di dati che apre nuove prospettive strategiche nel settore dei servizi, fornendo un’infrastruttura per imprese e singoli cittadini. Basterà per aumentare la cooperazione tra paesi europei?
Il ministro per l’Innovazione tecnologica, Lucio Stanca , ha oggi approvato un memorandum d’intesa: un accordo quadrilaterale tra Italia, Ungheria, Croazia e Slovenia per la nascita di una rete informatica all’interno di Corridoio 5 .
Il progetto, nato nel 1994, mira alla creazione di un’asse intermodale per l’uso combinato di diverse tipologie di trasporto, dalle reti di telecomunicazione agli oleodotti. Una svolta comunicativa europea, che unisce media “fisici” a media “digitali”, mezzi di trasporto a mezzi informatici. Molti i paesi interessati: Portogallo, Spagna, Francia, Ucraina, con effetti importanti anche per Bosnia-Erzegovina e Slovacchia. L’asse taglia longitudinalmente il continente europeo per oltre 5000 km .
Si tratta del primo passo verso la nascita di una “autostrada digitale”, sostiene Stanca, utilizzabile “parallelamente alle infrastrutture materiali, stradali e ferroviarie” per un’Europa più unita sotto il segno dello sviluppo tecnologico. Ci sarà da aspettare fino al 2015 affinchè il progetto sia completo. Tuttavia, il segmento italiano sarà completato entro il 2006 . A questo proposito persino il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha paragonato l’attuazione del “Corridoio 5” all’ingresso dell’Italia nella zona Euro: “Per noi Italiani restare ai margini del Corridoio 5 significherebbe restare ai margini dell’Europa”.
“La dimensione digitale del Corridoio 5 – si legge in una nota del Ministero all’Innovazione – non solo ci appare oggi come un aspetto irrinunciabile di questa importante infrastruttura, ma si presenta anche come una componente di cui costi e tempi di realizzazione sono nei fatti più contenuti di quelli necessari alla realizzazione delle reti autostradali e ferroviarie”.
È un progetto ambizioso che prevede l’utilizzazione di reti a fibre ottiche , spesso già esistenti sul percorso, per rendere il nuovo asse comunicativo uno snodo importante per il commercio, la formazione ed i servizi al cittadino. Una mossa per contrastare l’altra grande direttrice paneuropea, l’asse Mosca-Berlino-Parigi . Il “Corridoio 5” potrebbe essere la leva per riequilibrare il divario tra Europa settentrionale e meridionale.
La nuova autostrada telematica può diventare la piattaforma di lancio per progetti che potrebbero migliorare la qualità della vita dei cittadini: Stanca intravede l’occasione d’oro per la nascita di nuovi servizi di e-Gov avanzati, multilingua ed europei. Proprio mentre la strada verso la governance elettronica made in Italy si rivela in salita .
Sono previsti “Public Internet Access Point” lungo tutta la dorsale, reti di collaborazione per ricercatori universitari ed una potente architettura di sostegno per numerose attività imprenditoriali basate sull’interoperabilità dei servizi di dogana. La speranza è che l’autostrada digitale possa servire ad aumentare complessivamente le capacità telematiche del nostro paese. L’Italia è sicuramente indietro rispetto agli standard tecnologici europei e anche per questo Stanca fiuta l’affare: annuncia così che “la realizzazione di questa dimensione digitale del Corridoio 5 può precedere la completa realizzazione della dimensione stradale e ferroviaria”.
C’è chi spera che questa sia davvero la volta che le autostrade digitali potranno essere chiamate tali, proprio come quelle autostrade che, riasfaltate , permettono di muoversi con maggiore sicurezza. E velocità.
(Tommaso Lombardi)