60 milioni per l'IT nelle PMI

60 milioni per l'IT nelle PMI

Le banche italiane non vogliono rischiare e così il Governo assicura loro una copertura che dovrebbe spingerle ad esporsi per coprire i progetti delle imprese che vogliono innovar(si). Fondo speciale
Le banche italiane non vogliono rischiare e così il Governo assicura loro una copertura che dovrebbe spingerle ad esporsi per coprire i progetti delle imprese che vogliono innovar(si). Fondo speciale


Roma – Il Governo tutelerà i finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI) che investono nell’innovazione tecnologica grazie ad un fondo speciale da 60 milioni di euro approvato nelle scorse ore dal Comitato dei ministri per la Società dell’informazione. Un fondo mirato a dare una scossa allo spesso difficile rapporto tra aziende e istituti di credito.

La speranza del Governo è che le modalità di copertura previste dal fondo riescano ad attivare complessivamente 1,5 miliardi di euro di investimenti con ricadute positive per almeno 7mila imprese .

Il ministro all’Innovazione Lucio Stanca e quello alle Attività Produttive Antonio Marzano hanno spiegato che il nuovo fondo mira a rendere più facile l’aggiornamento tecnologico alle imprese che intendono aumentare le proprie capacità competitive .

Questo si potrà ottenere, a parere del Governo, perché gli istituti di credito saranno tutelati dal fondo statale nella loro esposizione per coprire i progetti di finanziamento presentati dagli imprenditori medio-piccoli. Stanca ha infatti spiegato che fino ad oggi “le aziende, soprattutto le piccole e medie, avevano difficoltà ad accedere al credito bancario per gli investimenti in beni immateriali, quali l’innovazione digitale”, ossia: consulenze, software, brevetti, formazione, ma anche investimenti tecnologici digitali che diventano facilmente obsoleti. Questo accadeva “in quanto – ha continuato Stanca – tali beni, di fatto, non sono pignorabili e, quindi, non tutelano gli istituti sul recupero del credito. Il nuovo Fondo, pertanto, aggira questo ostacolo intervenendo direttamente a favore del sistema creditizio che, di conseguenza, sarà meglio tutelato in caso di inadempienza dell’impresa”.

I due ministri hanno chiarito che saranno ammissibili investimenti in innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale di importo compreso tra i 20 mila e i 200 mila euro per impresa e che la garanzia sarà cumulabile con tutte le misure di incentivazione alle PMI, nei limiti di intensità fissati dalla UE. “Questo – si legge in una nota del ministero all’Innovazione – assieme alla maggior copertura (ai livelli massimi consentiti dall’UE) e alla gratuità del Fondo, rende tale strumento molto più potente”.

Nella nota si delinea ancora più chiaramente la natura del fondo:
“La novità di questa iniziativa – si legge – rispetto ai fondi precedenti in materia di innovazione, è che la garanzia rilasciata è di tipo sussidiario, ossia commisurata alla perdita finale della banca, una volta escusse tutte le altre garanzie, a titolo oneroso (ma gratuito al Sud) e con copertura fino al 60% del fondo (all’80% per il Sud). La garanzia a prima richiesta può essere fatta valere dalla banca immediatamente, già alla prima morosità”.

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Pubblicato il
27 mag 2004
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