Guarda il Cinema, lui guarda te

Guarda il Cinema, lui guarda te

di Gilberto Mondi - Bella l'ideona delle multisala Warner, anzi ex Warner, quella di scrutare chi va al cinema per essere certi che, durante la visione, non faccia alcunché di illegale
di Gilberto Mondi - Bella l'ideona delle multisala Warner, anzi ex Warner, quella di scrutare chi va al cinema per essere certi che, durante la visione, non faccia alcunché di illegale


Roma – C’è un momento quando si è al cinema che ho sempre gustato con piacere, quello in cui si passa dai trailer alla proiezione vera e propria del film per il quale si è deciso di uscire di casa, magari prendere la macchina e pagare l’accesso in sala. È il momento in cui le luci si spengono e tutti i presenti, a volte centinaia di presenti, scompaiono nell’oscurità, lasciando alla luce del grande schermo l’intera scena.

È quello l’istante in cui gli innamorati stringono l’uno le mani dell’altro, in cui una signora poggia sulla spalla del marito la propria testa, in cui i bambini che non hanno mai smesso di parlare da quando sono entrati scoprono d’un colpo la magia del cinema. Ed è proprio quel momento così intimo, a metà tra rilassamento, attesa e meraviglia, che un multisala ha intenzione di distruggere.

I Vue Cinemas (gli ex Warner Village), innescando una tendenza che potrebbe presto uscire dalle loro sale ed invadere i cinema di mezzo mondo, hanno infatti dichiarato guerra agli screeners tirando in ballo gli spettatori. A chi avesse vissuto in questi anni su un altro pianeta basti sapere che gli screeners sono i prodotti di coloro che procedono alla “cattura abusiva” dei film di prima visione: effettuata con apparecchi sempre più sofisticati, la cattura permette la riproduzione dei film in digitale, per esempio su DVD illegali da spacciare poi sul mercato nero.

La novità dunque non è la guerra agli screeners ma il metodo. Ora infatti la si vuole combattere scrutando il pubblico in sala con tecnologie di visione notturna da tempo in dotazione agli eserciti e, come spesso accade, ormai tradotte sul mercato civile.

A dover sottrarre privacy agli spettatori, impossibilitati nel buio a ricambiare uno sguardo indagatore, saranno le maschere: saranno loro ad avere in mano speciali cannocchiali ad infrarossi capaci di passare sui volti dei presenti. Lo scopo, evidentemente, sarà di verificare che nessuno abbia azionato sistemi di ripresa, che nessuno stia cioè rubando il film .

Quegli operatori di sala che fino a ieri hanno indicato ai cinefili meno accorti o ritardatari la poltrona giusta, spesso spezzando proprio quel buio con le loro lampadine, coloro che un tempo verificavano chi stesse accedendo alle sale, d’ora in poi dovranno anche controllare cosa faranno quegli stessi cinefili una volta seduti al loro posto.

Quell’occhio invisibile potrà forse impedire di rubare immagini protette, di certo sarà però proprio quell’occhio a rubare qualcosa: la spontaneità degli spettatori. Quella no, non è protetta.

Gilberto Mondi

dello stesso autore:
Urbani e copyright, avanti così
Mondo fisico, una pulsione ineffabile
Nessuno fermi le Gogne elettroniche

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
3 giu 2004
Link copiato negli appunti