Troppi mp3 nel cellulare

Troppi mp3 nel cellulare

L'industria discografica coreana se la prende con LG Telecom per aver posto sul mercato telefonini capaci di scaricare mp3. Non basta la cancellazione dei brani dopo 3 giorni
L'industria discografica coreana se la prende con LG Telecom per aver posto sul mercato telefonini capaci di scaricare mp3. Non basta la cancellazione dei brani dopo 3 giorni


Seoul (Corea) – Una piccola faida si sta sviluppando nell’industria sudcoreana e il motivo, tanto per cambiare, è il diritto d’autore, la musica e i nuovi mezzi di distribuzione.

Da alcune settimane l’Associazione coreana dei discografici ha iniziato a fare il diavolo a quattro a causa della diffusione di cellulari capaci di scaricare e riprodurre musica in formato mp3. I telefonini vengono venduti su quel mercato da uno dei maggiori operatori, LG Telecom e sono stati studiati per venire incontro proprio all’industria: dopo 72 ore dallo scaricamento gli mp3 si auto-distruggono .

“I telefoni cellulari mp3 di LG Telecom – ha tuonato nelle scorse ore un portavoce delle major – non offrono protezione contro l’ascolto gratuito di canzoni protette, il che rappresenta una minaccia non solo per l’industria musicale ma anche per l’industria dei contenuti nel suo complesso”.

Va detto che la scelta di inserire un termine di 3 giorni di vita per gli mp3 dei propri clienti non è un’invenzione casuale di LG Telecom ma è frutto di una contrattazione e di un compromesso raggiunto proprio con l’industria. Il problema è che da allora ad oggi di questi telefonini ne sono già stati venduti quasi 100mila, un successo che non era stato messo in conto o che ha comunque sollevato ulteriori preoccupazioni.

Ma la cosa sta assumendo proporzioni impreviste . In un articolo apparso sul Korea Times viene descritta una manifestazione che una 50ina di artisti coreani hanno messo in piedi dinanzi agli uffici di LG Telecom. Alcuni di loro, accompagnati dai propri discografici, hanno persino eseguito il rito del taglio dei capelli per dimostrare la serietà e la gravità della propria posizione.

“Vogliamo che i nostri diritti e il nostro lavoro siano giustamente riconosciuti: – ha dichiarato uno dei discografici presenti alla dimostrazione – è giunto il momento di stabilire delle regole e credo che questo sia il momento, vista la diffusione dei cellulari . Non possiamo non sentirci minacciati. Non siamo contro i telefonini, noi vogliamo che la gente ascolti la musica, ma vogliamo che ci venga riconosciuto il giusto. Sul lungo termine questo contribuirà allo sviluppo dell’industria musicale locale”.

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Pubblicato il
4 giu 2004
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