Salt Lake City (USA) – La scorsa settimana, nelle cause portate avanti contro IBM e Novell , SCO Group è riuscita a spuntare due vittorie legali: la prima è data dal posticipo dell’udienza del processo contro IBM al novembre del 2005, mentre la seconda è nel proseguimento della causa contro Novell.
La prima udienza del processo contro IBM era stata inizialmente fissata per l’aprile del 2005, mentre ora il giudice Dale Kimball, recependo una richiesta di SCO, l’ha spostata in avanti, fissandola per il primo di novembre.
IBM sostiene che la strategia di SCO è quella di ritardare il più possibile il processo per accrescere il clima di dubbio e incertezza e danneggiare il mercato di Linux. Darl McBride, CEO di SCO, ha ribattuto che “il ritardo è imputabile solo a IBM: è lei, infatti, che ha presentato 14 controreclami”.
Il giudice Kimball, con una decisione separata, ha anche respinto la richiesta di Novell per l’emissione di una sentenza di non luogo a procedere. Come si ricorderà, quest’ultima lo scorso marzo aveva presentato un documento in cui sosteneva che le indagini non avevano fatto emergere elementi idonei a sostenere un’accusa e che, di conseguenza, la causa andava chiusa.
Su entrambi i fronti, tuttavia, SCO ha dovuto incassare anche due decisioni sfavorevoli: la prima respinge la sua richiesta di dividere la causa con IBM in due processi separati ; l’altra le nega la possibilità di trasferire la causa presso un tribunale dello Stato: questo viene infatti considerato da SCO una sede più adatta di una corte federale per trattare un argomento così importante e complesso come quello relativo alla proprietà dei copyright di UNIX System V.
Il giudice ha anche chiesto a SCO di riformulare le richieste di risarcimento danni contro Novell in modo più preciso e dettagliato.
Alcuni analisti sostengono che il maggior nemico di SCO, per il momento, è dato dalla sua situazione finanziaria. Proprio negli scorsi giorni l’azienda ha infatti annunciato di aver chiuso il secondo trimestre fiscale con una perdita netta di quasi 15 milioni di dollari, di cui quasi un terzo è imputabile alle spese legali sostenute dalla divisione SCOsource e allo scarso successo ottenuto dalla campagna con cui sta tentando di convincere gli utenti di Linux ad acquistare le proprie licenze di UNIX.
Nonostante i recenti risultati fiscali, McBride ha detto che SCO ha abbastanza denaro in cassa, pari a circa 61 milioni di dollari, per continuare la propria battaglia contro IBM “per diversi anni”.