Roma – Estate calda per le connessioni a Internet via satellite, con tante nuove offerte: da Telecom Italia , soprattutto; monodirezionali e bidirezionali. Tiscali invece rivede i propri profili di offerta bidirezionali, limitando, dal 15 giugno, la banda massima raggiungibile dagli utenti che in un mese trasferiscono oltre un certo volume di dati.
Il panorama è cambiato, insomma, con Telecom che sta aggredendo anche il mercato dell’accesso satellitare. Le nuove offerte di AliceSat strizzano l’occhio senza pudore a quelle del listino AliceADSL. Ne vogliono essere un analogo perfetto, nelle intenzioni di Telecom, rivolgendosi a chi non è coperto dall’ADSL .
Ecco infatti che il 21 giugno arriva Alice Sat Free, in Italia la prima offerta satellitare senza canone. Si paga un prezzo di adesione: 50 euro; poi ogni minuto costa 4,16 centesimi di euro (più 6,19 cent di scatto alla risposta), per una velocità di 640 Kbps in download. Prezzi Iva inclusa. Come per tutte le offerte satellitari monodirezionali, per accedere a Internet bisogna tenere attiva anche una connessione dial-up (56K o Isdn), dalla quale dipende la velocità di upload.
Telecom a maggio, inoltre, ha esteso alle offerte satellitari l’upgrade di banda già applicato all’ADSL: passano da 300 a 640 Kbps (in download), senza aumenti di prezzo. È la nuova velocità di Alice Sat Time (14,95 euro al mese, più 2,50 cent al minuto e 6,19 cent di scatto alla risposta, Iva inclusa) e di Alice Sat (39,95 euro al mese, il traffico dial-up costa quanto una telefonata urbana).
In tutte le offerte AliceSat l’eventuale noleggio del modem satellitare costa 3 euro al mese, se è Pci; 6 euro se è Usb. Telecom però ha appena messo in promozione la parabola, che fino al 31 giugno è offerta e installata gratis. AliceSat è basata sull’infrastruttura di servizi di NetSystem , la cui offerta al pubblico non cambia ormai da un anno.
Tra gli operatori satellitari più dinamici in questa fase c’è invece Clic , che ha aggiunto a giugno la nuova offerta SatFlat Flash: 2 Mbps in download, a 330 euro all’anno, più il costo di connessione dial-up con un operatore a scelta. La novità, rispetto alle altre offerte sul mercato, è l’elevato taglio di banda garantita: 512 Kbps.
Telecom però da metà maggio è partita all’assedio anche del settore del satellite bidirezionale , con offerte che più di quelle monodirezionali potrebbero farsi surrogato dell’ADSL. Hanno infatti velocità banda larga sia in download sia in upload e non hanno bisogno di un collegamento dial-up per accedere a Internet. Nasce così l’offerta BusinessSat, basata sull’infrastruttura di Telespazio , operatore storico del satellite in Italia (dagli anni ’60). Ci sono quattro profili, tutti a 640/128 Kbps e flat-rate; a cambiare è la banda minima garantita.
Nettuno costa 175 euro al mese Iva esclusa e ha 20 Kbps di banda garantita. 240 euro e 40 Kbps per Urano; 355 euro e 64 Kbps, per Saturno. 550 euro e 128 Kbps per Giove.
I canoni comprendono la manutenzione della parabola e un servizio di assistenza 24 ore su 24, sette giorni su sette, che assicura l’intervento anche a domicilio nel giro di poche ore dalla richiesta.
C’è però anche da pagare, come è tipico delle offerte satellitari bidirezionali, una parabola speciale : costa 2.080 euro, compresa l’installazione.
“Telecom Italia ha voluto così riempire uno spazio che rimaneva vuoto nel quadro delle proprie offerte: quello dell’accesso satellitare completo – spiega Paolo Binelli, responsabile della business unit reti, servizi satellitari e multimedia di Telespazio – I tagli di banda di BusinessSat sono calibrati per essere analoghi a quelli dell’ADSL base”. Lo scopo è dare un contentino a quella fetta di utenti esclusi dall’ADSL , la cui percentuale è destinata a scendere ma non ad annullarsi nel lungo periodo, come riflette Telespazio. Sarà alla fine pari a circa il 10-15 per cento della popolazione italiana.
Il punto è che il satellite monodirezionale ha bisogno di una connessione dial-up e quindi non può essere considerato un accesso “always on”. Con alcuni provider, quali Tiscali , Open-Sky , Clic e NetSystem è possibile abbinare all’offerta satellitare una flat-rate dial-up, che però non garantirebbe, a prezzi popolari, accesso a Internet 24 ore su 24.
Per avere banda larga in entrambe le direzioni e una flat rate vera, totale, per il consumatore l’ultima spiaggia quindi non è che il satellite bidirezionale; Telecom aveva quindi bisogno di presenziare questa nicchia di mercato che nasce ai margini dell’espansione dell’ADSL e ne abita le aree di buio, volute e stabilite dalla stessa Telecom. Come a dire: Telecom definisce il problema – la mancata copertura totale dell’ADSL – e ora ne suggerisce anche la soluzione, per fare incetta di clienti da una parte e dall’altra.
Ma c’è una nota dolente in questo piano: il satellite bidirezionale costa svariate volte di più dell’ADSL . Per chi vuole spendere meno di 200 euro al mese (flat rate), oltre all’offerta Nettuno e a SatFlat Silver di Clic (400/128 Kbps, a 155 euro al mese Iva esclusa), ci sono solo TiscaliSat Premium e TiscaliSat Lan, le cui condizioni sono però cambiate in peggio da giugno. Costano rispettivamente 96 euro e 238,8 euro al mese Iva inclusa, più 1.600 euro una tantum per l’attivazione e l’installazione della parabola. Le velocità massime sono di 400/128 Kbps e 500/128 Kbps. Scendono però a 128/24 Kbps, per una settimana, per gli utenti che trasferiscono più di 1,5 GB (con il profilo Premium) o 3 GB (Lan) nel mese in corso. Arrivano a 64/16 Kbps per chi supera un’altra soglia, di altri 1,5 GB o 3 GB di dati trasferiti. “Abbiamo così voluto rendere più equo l’uso del servizio: la banda era monopolizzata da quei pochi che trasferivano un’ingente quantità di dati, perlopiù via P2P o FTP . Ed erano solo l’1-2 per cento degli utenti”, spiega a Punto Informatico Saverio Castilletti, direttore marketing business di Tiscali.
Ci sono state proteste? “Dieci, non di più. E solo una disdetta”. Castilletti ci tiene a precisare che “non è una mossa mirata contro il P2P, come invece qualche altro giornale online ha scritto? Tanto più che il problema è circoscritto al satellite e non all’ADSL”.
Il punto, secondo Tiscali, è che “il costo della banda satellitare sta continuando a crescere, mentre scende quello dell’ADSL”. Una situazione che mette ancora di più alle strette gli utenti non coperti dall’ADSL: “E’ difficile per gli operatori fare offerte che abbiano canoni bassi e nessun sistema che limiti la banda in rapporto al volume di dati trasferiti dall’utente”. E per “canoni bassi” si intende comunque un prezzo che è almeno tre volte più alto di quello di un’ADSL , a parità di velocità massima raggiungibile in download.
“Per questo motivo il satellite non può essere l’alternativa all’ADSL. Il paragone è infelice”. La tecnologia ADSL diventa man mano più conveniente, all’ingrosso e di conseguenza al dettaglio; “mentre noi ogni dieci anni siamo costretti a cambiare il carburante del satellite e a ripeterne il lancio. Una spesa che quindi non riusciamo ad ammortizzare con facilità. Inoltre, essendo un prodotto di nicchia, con una base di utenti più limitata rispetto a quella dell’ADSL, può avvalersi meno di eventuali economie di scala”, dice Castilletti.
La conseguenza è che quasi tutte le offerte satellitari bidirezionali hanno canoni superiori ai 300 euro al mese. “Anche noi stiamo pensando di lanciare un’offerta con canone più alto, ma senza quei limiti sulla banda”.
È quanto risulta dai listini degli altri operatori.
AirDsl, di Aconet , prima offerta satellitare bidirezionale a essere lanciata in Italia, costa 455 euro al mese Iva esclusa, nel taglio da 512/128 Kbps; 615 euro per 1.024/512 Kbps. Più 1.600 euro per la parabola. La banda è però garantita al 100 per cento. Si noti che i canoni di AirDsl sono stati aumentati di circa cento euro, a parità di banda, nell’ultimo anno.
Si distingue infine per i micro tagli di banda garantita l’operatore Noicom , di cui la più economica delle offerte è Noisat basic: 256/64 Kbps con 10/2,5 Kbps garantiti, al prezzo di 250 euro al mese Iva esclusa (1.800 euro per la parabola).