Speciale/ La carica delle Webfonate

Speciale/ La carica delle Webfonate

a cura di A. Longo - Anche in Italia una nuova generazione di servizi VoIP: usano l'ADSL ma senza PC. Includono un numero di telefono portabile e servizi di segreteria che mettono insieme rete fissa, mobile e Internet
a cura di A. Longo - Anche in Italia una nuova generazione di servizi VoIP: usano l'ADSL ma senza PC. Includono un numero di telefono portabile e servizi di segreteria che mettono insieme rete fissa, mobile e Internet


Roma – Chiamare Stati Uniti ed Europa a meno di due euro all’ora. Avere un numero di telefono semi virtuale con il quale essere reperibili in mobilità. Senza cellulari né PC. È la nuova frontiera del VoIP (Voice over IP), la telefonia via Internet, ed è appena arrivata in Italia.

Il fenomeno esploderà da questo autunno, con l’entrata di nuovi concorrenti e il conseguente crollo dei prezzi; ma la svolta è avvenuta d’estate: ci sono già i primi servizi, di Univoice ed Elitel Futura , che permettono di usare la propria connessione a Internet come un’alternativa completa alla rete fissa telefonica; con tanto di numeri e di telefoni VoIP predisposti. Se si ha un router, è possibile utilizzarli anche senza computer. Poi, da settembre arriverà Squillo, di Ngi , più degli altri servizi centrato sul pubblico residenziale: il mercato allora comincerà a prendere forma.

Il fattore alla base è il boom della banda larga .

Tra i primi a cogliere l’opportunità è stato Univoice. Rappresenta bene questa nuova fase, visto che è “il primo operatore italiano ad avere ottenuto, da metà giugno, una licenza per offrire servizi di telefonia essendo del tutto VoIP”, ha detto a Punto Informatico Renato Brunetti, il presidente. “Sfruttiamo, insieme con il VoIP, il recente protocollo Sip (Session initial procotol, Ndr), con il quale rendiamo mobile il numero di telefono, al pari di una casella di posta elettronica”. Gli utenti di Univoice, come quelli di Elitel Futura e di Squillo, ottengono un numero di telefono con il prefisso di una provincia italiana a scelta .

La novità è che il numero non è associato a una linea fisica, ma all’account del servizio. Può quindi seguire l’utente: incluso nel canone mensile di Univoice c’è infatti il noleggio di un router ADSL e di un adattatore telefonico VoIP. Usandolo con il normale telefono di casa diventa possibile chiamare e ricevere telefonate, con il numero assegnato, sfruttando la connessione ADSL . Una qualsiasi: l’identità dell’utente non è associata alla connessione, ma all’adattatore, che accederà alla rete configurando il proprio indirizzo IP.

“Ci potremo spostare, quindi, con l’adattatore in tasca e, dovunque ci sia una portante ADSL, fare e ricevere telefonate con quel numero”. Sul quale è abilitata anche una segreteria telefonica con servizi tipici dei telefoni VoIP: può registrare fax oltre che messaggi vocali , convertendoli in file che saranno spediti via e-mail all’utente o archiviati sul portale di Univoice. Gli utenti business possono attivare anche più di una linea telefonica.

Il vantaggio principale di questi servizi è però il prezzo, che è anche l’aspetto per ora più traballante: “Li abbasseremo da questo autunno. Siamo stati i primi a partire e quindi non avevamo punti di riferimento sul mercato?”, dice Brunetti. Per prima cosa, c’è una spesa fissa mensile : a scelta dell’utente, 7,50 euro di canone o 30 euro prepagati per le telefonate, come traffico minimo tariffato. La seconda formula è consigliabile, quindi, solo a chi spende in traffico più di 22,50 euro al mese. In entrambi i casi, ci sono da pagare anche 75 euro di attivazione .
Si può pagare in due modi: o con schede prepagate, acquistabili via Internet, o tramite bolletta, il cui importo viene addebitato sulla carta di credito dell’utente. “Solo in futuro permetteremo ai consumatori di pagare via Rid o bonifico bancario”.

Le tariffe al minuto, Iva inclusa, sono 0,013 euro per una chiamata urbana; 0,024 per una interurbana (sorprendente che, nonostante il VoIP, sia stata conservata questa distinzione), 0,012 per chiamare negli Stati Uniti o in un altro Paese dell’Europa occidentale. I prezzi sono la metà o persino un quarto di quelli degli operatori tradizionali. Purtroppo non altrettanto si può dire per le chiamate ai cellulari: Univoice chiede 24 euro cent al minuto; Telecom poco di più, in fascia piena, ma persino di meno (20,40), in fascia ridotta.

Sono ancora da definire, invece, i prezzi dell’analogo servizio lanciato da Ngi, Squillo. “È ora gratuito per i beta tester. Non badare ai prezzi indicati sul sito: li rivedremo entro settembre, quando presenteremo l’offerta commerciale. Ogni Paese di destinazione avrà la propria diversa tariffa”, ha detto Luca Spada, amministratore delegato di Ngi. Ma a Punto Informatico è stata data una anticipazione: “3 centesimi di euro al minuto sarà il prezzo per chiamare in Nord America e nell’Europa occidentale, mentre forse riusciremo a portare a 20 cent quello per telefonare a cellulari italiani. Purtroppo qui in Italia gli operatori di rete mobile fanno cartello e impongono tariffe molto alte”. “Anche noi scenderemo a quei livelli: 2,5-3 euro cent per chiamare negli USA, da quest’autunno”, ha detto Brunetti, dopo avere saputo da noi la futura tariffa di Squillo.

Le chiamate nazionali costeranno 1,15 euro cent al minuto (più 7,75 euro cent di scatto alla risposta). Sono gratuite quelle fatte tra utenti Squillo. Ma perché costa meno chiamare negli USA che in Italia? “Nel primo caso non abbiamo bisogno di appoggiarci a operatori nazionali: arriviamo con il VoIP direttamente nel Paese di destinazione. L’utente paga come se chiamasse dagli Stati Uniti?”.

Anche Squillo include un numero per fare e ricevere telefonate VoIP: “Ne assegniamo gratis uno 172-84x, mentre chiediamo 5 euro al mese per ogni numero geografico che l’utente voglia attivare”.

Squillo sarà il solo servizio di questo tipo, quindi, a non avere un canone obbligatorio . Anche Squillo sfrutta un adattatore VoIP per il telefono, in vendita a 96 euro Iva inclusa, e ha una segreteria telefonica che converte in file i fax e i messaggi ricevuti, per poi inviarli a una casella di posta elettronica. Squillo è centrato sul pubblico residenziale: il traffico va acquistato via Internet, prepagato. “Non faremo bollette, poiché vogliamo contenere i costi amministrativi. In futuro, però, se Squillo andrà bene, distribuiremo le schede nelle edicole”.


Si rivolge invece al pubblico business o ai professionisti Elitel Futura, che, per alcune caratteristiche, non ha analoghi nel mercato italiano.
Nel canone di 21,6 euro Iva inclusa sono comprese chiamate nazionali illimitate e il noleggio di un telefono VoIP di nuova generazione. Punto Informatico ha potuto provarlo: sembra un telefono normale, se non fosse per lo schermo digitale e i menu da sfogliare.

L’originalità di Elitel Futura è il servizio di ufficio mobile virtuale , da gestire attraverso il portale dell’operatore. È possibile impostare un sistema di inoltri di chiamata. Per esempio stabilire, con qualche clic dal portale, che le chiamate dirette al numero geografico assegnato dall’operatore dovranno essere inoltrate a un cellulare, se non si risponde al telefono VoIP entro dieci squilli. Oppure regolare le opzioni sull’Id del chiamante. Si è in vacanza? L’inoltro di chiamata al cellulare varrà solo se telefona la mamma o la fidanzata; il capo sarà dirottato al numero della residenza.
Per tutti gli altri, ci sarà la segreteria telefonica, i cui messaggi sono consultabili dal portale di Elitel Futura. Il chiamante non si accorgerà di essere dirottato su un altro numero (così la finzione dell’ufficio virtuale sarà perfetta). Pagherà come se avesse chiamato il numero geografico VoIP; la differenza di prezzo sarà addebitata all’utente Elitel.

È possibile inoltre conservare il caller Id dell’ufficio virtuale anche quando si usa un altro telefono, digitandone il numero sul portale di Elitel Futura. In questo caso, si paga però doppia tariffa: quella di Elitel Futura (se la chiamata non è nazionale) e quella dell’operatore usato con l’altro telefono.

Le tariffe internazionali sono migliorabili: 8,4 euro cent per chiamare negli Usa e in Europa occidentale; da 32,4 euro cent in su per le altre destinazioni. “Ma stiamo facendo accordi con operatori internazionali per abbassare i prezzi”, ha detto un portavoce di Elitel.

Risparmio a parte, qual è la qualità della telefonata ? Buona – paragonabile a quella offerta da Telecom Italia, ha appurato Punto Informatico, provando questi servizi. Bisogna però avere una connessione ADSL adeguata, “con almeno 32 Kbps di banda garantita”, ha detto Pierluigi Pianegiani, product manager e responsabile del progetto VoIP presso Elitel. “Noi consigliamo almeno 70 Kbps garantiti”, ha detto Spada. Resta la scomodità di avere bisogno di una connessione ADSL a Internet per telefonare, il che limita la flessibilità del servizio.

Ciononostante, è un mercato che comincia a interessare anche operatori pionieri del VoIP, come Rete Italy , specializzato in servizi utilizzabili con telefoni normali e senza accesso a Internet (la conversione della voce da analogico a digitale avviene in remoto). Da maggio ha lanciato un’offerta VoIP basata su telefono da collegare alla connessione Internet casalinga: “Ci stiamo orientando verso questi servizi, con i quali è possibile offrire prezzi più bassi sulle chiamate internazionali: non abbiamo bisogno di passare da carrier nostrani”, ha detto un portavoce di Rete Italy.

Si ha però la conferma che le vere tariffe di questo tipo di VoIP si vedranno forse solo nei prossimi mesi . Costa infatti 8,28 centesimi al minuto chiamare negli Usa, con Rete Italy e con una linea normale; poco meno, 7,2 centesimi, se si usa il telefono VoIP di Rete Italy e la propria connessione ADSL. I vantaggi dei telefoni VoIP sono però anche nei servizi aggiuntivi: “La segreteria telefonica ci avverte via e-mail o Sms. Dal menu del display possiamo consultare le pagine bianche e telefonare direttamente ai numeri indicati”.


C’è poi un dubbio di fondo: in che misura questi servizi possono portare una ventata di aria nuova nella telefonia degli italiani? Davvero permettono di buttare alle ortiche la linea di rete fissa tradizionale, con annesso canone di Telecom Italia ?

In realtà, se Telecom dovesse uscire dalla porta, rientrerebbe dalla finestra: è il signore della banda larga (è suo l’80 per cento delle connessioni veloci ora attive in Italia), di cui questo tipo di VoIP ha bisogno.
Allo stato attuale della tecnologia, inoltre, appare rischioso affidare all’ADSL tutti i servizi di telefonia: tende a guastarsi con più facilità rispetto a una linea voce. L’Hdsl o la Cdn sono molto più affidabili, ma poco adatti al pubblico residenziale.

Non solo: è davvero possibile avere l’ADSL senza un contratto di telefonia di rete fissa? Qualche utente ha provato a richiedere l’ADSL senza avere una linea voce, stando a quanto si legge su usenet . Alcuni ci sono riusciti, dopo mesi di attesa; altri si sono scontrati con un muro di rifiuti.

L’eventuale rivoluzione VoIP rischia quindi di finire nell’imbuto posto dai soliti noti alle porte della telefonia italiana. Del resto, Telecom è attenta alle novità, a volte sa essere all’avanguardia, e potrebbe inserirsi in questo business.
Già da un paio di anni, primo incumbent in Europa, ha cominciato a usare il VoIP in remoto, per ottimizzare i costi: da centrale a centrale, la voce di tutte le telefonate nazionali viaggia in digitale. I circuiti sono always on e il costo della singola chiamata, per l’operatore, non è più nemmeno stimabile. Lo resta, invece, per l’utente finale: flat rate a prezzi modici restano un miraggio in Italia. Il che crea un ulteriore problema ai servizi VoIP di nuova generazione, un ulteriore limite al progresso tecnologico che potrebbero rappresentare: sono fatti solo per chi è coperto dall’ADSL.

Basterebbe infatti un Isdn, per il VoIP: “Quello che conta è la banda garantita, non tanto la velocità massima”, conferma Pianegiani. Peccato che non sia possibile tenere una connessione Isdn attiva 24 ore su 24 (come sarebbe necessario, se le si affidano le comunicazioni telefoniche), senza spendere una fortuna. Le offerte dial-up flat rate che garantiscano un elevato monte ore costano più di un ADSL, ancora per volere di Telecom Italia che stabilisce i prezzi all’ingrosso. Ecco quindi la zona d’ombra del progresso che il VoIP italiano sta maturando in questi mesi.

Alessandro Longo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 28 lug 2004
Link copiato negli appunti