Urbani si riscopre mammista

Urbani si riscopre mammista

di Saverio Manfredini - Nella migliore tradizione italiana il ministro ai Beni culturali, parlando della legge che porta il suo nome, spiega che i figli di mamma non si toccano. Anche se rubano
di Saverio Manfredini - Nella migliore tradizione italiana il ministro ai Beni culturali, parlando della legge che porta il suo nome, spiega che i figli di mamma non si toccano. Anche se rubano


Roma – Non finirò mai di sorprendermi dei comportamenti del nostro ministro ai Beni culturali Giuliano Urbani. Le sue uscite in materia di Internet e da qualche tempo di legislazione lasciano sempre il segno.

L’ultima è di qualche ora fa. Intervenendo agli stati generali dell’Editoria, dove il titolare del suo dicastero è un invitato d’obbligo, ha dichiarato che “bisognerà avere un occhio di riguardo per i giovanissimi che scaricano cose da Internet per uso personale e privato”.

Son qui che mi arrovello sul significato di questa frase. La Legge che porta il suo nome, infatti, prevede fino a quattro anni di carcere per chi fa uso personale delle tecnologie di sharing ma il Ministro ci spiega che, per quanto riguarda i ragazzi “bisogna chiudere un occhio”. Nessun accenno alle modifiche alla sua legge promesse in Parlamento con grande energia, quella che è fin qui mancata per farle approvare. Ma forse, se un occhio si può chiudere, le modifiche magicamente non servono più.

Ma no, non è tutto qui. Il buon Urbani ha ulteriormente spiegato il proprio pensiero dichiarando a proposito del downloading: “Sempre di furto si tratta ma in una società mammista come la nostra possiamo chiudere un occhio “. Il Ministro è dunque pronto a condonare i furti : se usare il file sharing significa rubare, ci dice il Ministro, se chi ruba è giovane, anzi “giovanissimo”, cortesemente sia lasciato in pace.

Ma chi dovrebbe lasciarli in pace? Di chi è l’occhio da chiudere? Del Ministro? No di certo, non è Urbani a dover applicare la legge. E quindi di chi? Del magistrato? No di certo, perché l’azione penale è obbligatoria nel nostro paese. Della Guardia di Finanza? Ancora no, perché dinanzi ad un reato qualunque finanziere che non facesse il proprio dovere rischierebbe grosso.

E allora chi? Ecco, per questo m’arrovello. Di chi parlerà il Ministro visto che non parla delle istituzioni repubblicane? A quale altro ente superiore si riferisce, ente dotato evidentemente di un occhio, almeno uno, uno che tutto osserva ma che invece può anche essere chiuso?

Una domanda inquietante, destinata a rimanere senza risposta. Un po’ come tutte quelle che in questi mesi sono state rivolte al Ministro.

Saverio Manfredini

di S.M. vedi anche:
L’olandese volante

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Pubblicato il
16 set 2004
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